Roma, i clan all'attacco dei lampioni: così i pusher oscurano le vie

Roma, i clan all'attacco dei lampioni: così i pusher oscurano le vie

di Emilio Orlando
Si muovono nelle tenebre. Al buio si sentono protetti, al riparo dagli occhi di polizia e carabinieri. Per mettere ko l'illuminazione pubblica, anneriscono i lampioni con la vernice nera e staccano i cavi delle cabine elettriche. Si arrampicano sui pali come gli scoiattoli sugli alberi e li mettono fuori uso con la bomboletta spray. Oppure più semplicemente li prendono a sassate.
Il buio nasconde gli affari loschi degli spacciatori di San Basilio e per questo la malavita ha manomesso quattro volte, nel giro di un mese i lampioni che illuminano via Carlo Tranfo, via Gigliotti, via Mechelli e via Corinaldo. Un braccio di ferro quotidiano tra la sindaca Virginia Raggi ed i narcos del quartiere, questi ultimi organizzati militarmente con vedette e capi piazza, guide per accompagnare i clienti fra i cespugli, rette e venditori della cocaina. Tre interventi di Acea in appena 8 giorni. La criminalità della zona, che da anni ha trasformato il quartiere in un fortino dello spaccio di cocaina, sfida le istituzioni sabotando i servizi a svantaggio dei residenti onesti, ostaggio delle bande di narcotrafficanti che ormai hanno stabilito la loro egemonia nel dedalo di strade detto piazza della Lupa.
Come è emerso dalle inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia, il narcotraffico a San Basilio è in mano alle famiglie dei Pupillo, Marando, Primavera, Martellaci e Ceroni. Il Campidoglio e l'Acea, sono intervenuti più volte, durante l'estate per ripristinare l'illuminazione che durante la notte, qualcuno aveva sabotato. L'oscurità infatti, cela gli affari loschi delle famiglie che a San Basilio hanno in mano lo spaccio. «I pusher sono convinti che dentro le plafoniere delle luci ci sono nascoste le telecamere e e per questo li danneggiano - racconta un abitante. L'Acea è venuta tante volte ed ha sempre risolto il problema, ma dopo qualche ora ecco arrampicarsi come su una pertica un ragazzo esili ed agile che con la bomboletta ha oscurato di nuovo le lampade».
Non solo danni alle cabine elettriche ma da una intercettazione telefonica di una recente inchiesta, emerse che le bande di spacciatori hanno consultato più volte un ingegnere elettronico per localizzare le microcamere che le forze di polizia avevano installato.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Settembre 2020, 13:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA