Roma, cinema e teatri ai titoli di coda: incassi crollati. Gli esercenti: senza un aiuto, il 50% chiude già a giugno

Roma, cinema e teatri ai titoli di coda: incassi crollati. Gli esercenti: senza un aiuto, il 50% chiude già a giugno

di Valeria Arnaldi

Sale semivuote, pure con i titoli più attesi. Persone ancora timorose di entrare e altre ormai abituate al comfort del divano e alla visione sulle varie piattaforme, gustando popcorn e altri prodotti che in sala, invece, sono ancora “vietati”. 


Il cinema è in profonda sofferenza a Roma: calo di fatturato pari al 74%. Ma piange anche il teatro, meno 50%. E, con questi esiti, per molti la condanna sembra scritta: la metà delle imprese del settore di cinema e teatri privati rischia di chiudere entro giugno. 


A delineare il triste scenario, cifre alla mano, sono state le associazioni di categoria in una seduta della commissione capitolina Cultura, presieduta da Erica Battaglia del Pd. «Abbiamo registrato crolli di fatturato almeno del 50% nei teatri privati», ha detto Massimo Piparo, presidente Associazione teatri italiani privati. L’appello ora è al Campidoglio. «Il mercato italiano rispetto ad altri europei è quello che sta soffrendo più di tutti, soprattutto a causa di un vuoto normativo sulla diffusione: i film, anziché nelle sale, oramai vanno sulle piattaforme televisive e online. Eppure in Francia i film prima di andare in tv devono attendere 15 anni. Chiediamo che il sindaco Gualtieri si faccia portavoce di questa richiesta presso governo e Ministero della Cultura», dice Manuele Ilari di Cna Unione esercenti cinematografici.

La questione è anche culturale. «C’è una percezione di pericolosità delle nostre sale che non è affatto veritiera», commenta Leandro Pesci di Agis Anec Lazio.

Ora servono interventi. E risorse. «Abbiamo sostenuto spese di pubblicità, spese di tenuta della sala, costi dei dipendenti e utenze da novembre a marzo – conclude Piparo - è facile calcolare quanto abbiamo investito affinché il Comune si faccia carico di ristorare una parte di questo investimento».

La politica sostiene la richiesta di aiuto. Il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo invita alla massima attenzione per le «arene estive collegate all’Estate romana che rischiano di penalizzare ulteriormente il settore». E per Valerio Casini, consigliere della lista Civica Calenda, «andrebbe investito parte del budget comunale sui ristori». Da Virginia Raggi, consigliera M5s, una mozione per impegnare sindaco e giunta a istituire un tavolo per abbassare le tasse locali.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Febbraio 2022, 11:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA