Roma choc, bambino disabile insultato al parco da un ventenne: «Devo allenarmi, sei handicappato e devi stare a casa»

Roma choc, bambino disabile insultato al parco da un ventenne: «Devo allenarmi, sei handicappato e devi stare a casa»

«Io devo allenarmi, tu sei handicappato e devi stare a casa». Con queste frasi, un ventenne a Roma ha insultato un bambino disabile di nove anni, che stava provando a fare uno dei percorsi delle attrezzature da allenamento all'interno di un parco in zona San Paolo.

Leggi anche > Roma, uccisa a coltellate in strada dal marito: l'uomo suicida in carcere

A denunciare l'accaduto, riportato da La Repubblica, sono i genitori del bambino. Il 'fattaccio' è avvenuto sabato scorso all'interno del parco Giancarlo Sbragia, più noto come Parco Fao. Il piccolo, che soffre di una forma di disabilità motoria, si trovava in compagnia del papà e di altri coetanei. Nonostante la sua disabilità, il bambino è perfettamente integrato con i compagni di classe e gli amici e, all'interno dell'area del percorso salute, aveva provato ad arrampicarsi sulle sbarre, iniziando il percorso.

Leggi anche > Roma: ucciso a coltellate in casa, il figlio trovato con l'arma in mano. Il movente: lite per avere i soldi della droga

A quel punto arrivano alcuni ventenni, pronti ad allenarsi, che nel tentativo di cacciare i bambini iniziano a disporre tutti i loro oggetti sul percorso: dagli zaini alle felpe, passando per il cellulare con la musica a tutto volume. La mamma del bambino racconta cosa è accaduto in quel momento: «Mio figlio non riesce a muoversi velocemente ma stava provando a fare quel percorso. Era felice come i suoi compagni, riusciva ad arrampicarsi e a scendere dall'altra parte. A quel punto è arrivato quel ragazzo che gli ha fatto cenno di andarsene, ma mio figlio a causa della disabilità non era in grado di rispondergli. Eppure ha capito perfettamente la brutalità di quegli insulti».

Leggi anche > Pfizer Lazio, iniziata la vaccinazione dei maturandi: regalata anche copia della Costituzione

Il ragazzo, come denunciano i genitori del piccolo, non vedendo i bambini allontanarsi è andato su tutte le furie e si è arrabbiato con il papà. L'uomo, con gentilezza, gli aveva chiesto se poteva spostare le sue cose ma, di tutta risposta, ha ricevuto insulti inaccettabili. «Andatevene, lui è handicappato, non deve stare qui, ma restare a casa», le parole del ventenne. Quando sono intervenuti altri genitori, il ventenne ha tentato anche di venire alle mani con chi protestava contro quella prepotenza.

Leggi anche > Roma, movida violenta: quindicenne ferita con cocci di bottiglia

«Mio figlio stava solo giocando e ha abbassato lo sguardo, allontanandosi dopo tante parole di odio e malvagità. Quel ragazzo invece è rimasto così, con la sua musica a palla, la sua arroganza e la sua maleducazione: non sa e non può neanche immaginare che ferita possa aver inflitto a mio figlio, la cui unica colpa è quella di aver avuto in dono dalla vita la disabilità, cosa che né lui né noi abbiamo scelto» - spiega la mamma del bambino - «Vorrei conoscere i genitori di quel ragazzo e dirgli: "Non ho scelto la disabilità di mio figlio, ma l'ho accettata e lotto ogni giorno per garantirgli un presente e un futuro degni di lui.

Ma voi avete perso l'educazione e il rispeto dell'essere umano?". E a quel ragazzo direi solo una cosa, ma non la capirebbe: l'handicappato, come lo ha chiamato lui, ha capito perfettamente la sua cattiveria. Lui è un povero, non potrebbe mai capire quale dolore ha arrecato a quel bambino e alla sua famiglia».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Giugno 2021, 09:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA