Roma, carabiniere ucciso a coltellate. Fermati due americani di 19 anni, uno confessa: «Sono stato io»

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Otto coltellate, di cui una al cuore. Non c'è stato nulla da fare per il giovane vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso nella notte nel centro di Roma mentre era in servizio. Trasportato in condizioni disperate in ospedale, il 35enne di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, è morto poco dopo. Nel pomeriggio, dopo una serrata caccia all'uomo, i carabinieri hanno fermato due studenti statunitensi di 19 anni in un hotel nei pressi di via Pietro Cossa, la strada nel quartiere Prati dove è stato ucciso il vice brigadiere. In tarda serata uno dei due cittadini americani fermati oggi per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha ammesso le proprie responsabilità affermando di essere lui l'autore materiale dell'accoltellamento. Si tratta della persona con i capelli mesciati apparso in una foto e ripreso da alcune telecamere.

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il collega: «Ho provato a salvarlo, perdeva molto sangue»

I filmati delle telecamere di sorveglianza nell'area di Piazza Mastai e dell'hotel in Prati (entrate e uscite) l'esame e l'incrocio dei tabulati telefonici dei telefoni personali e del telefono asportato al derubato nelle ore seguite al delitto. Ed anche alcune testimonianze oltre alle prime, parziali, analisi scientifiche sui reperti rinvenuti nella stanza da letto: sono questi gli elementi che hanno consentito di imprimere una svolta forse decisiva all'indagine sull'omicidio di Mario Rega Cerciello, il vicebrigadiere dei carabinieri ucciso la notte scorsa a Roma. E che hanno convinto i magistrati a procedere con il fermo di entrambi, poi seguito dalla confessione di uno dei due.



Ma le indagini vanno avanti e nel mirino degli investigatori ci sarebbero altre persone. E gli accertamenti proseguono per chiarire anche le modalità e le finalità del furto della borsa sottratta a un cittadino a Trastevere, Furto che ha innescato l'operazione in cui è morto il carabiniere. Il militare insieme a un collega stava bloccando infatti due uomini sospettati di essere gli autori di un «cavallo di ritorno», ovvero la richiesta di denaro - in questo caso cento euro - per restituire alla vittima del furto il bottino. L'uomo che aveva subito il furto aveva denunciato tutto ai carabinieri e, quando ha ricevuto al telefonata dei ladri che gli promettevano la restituzione della borsa in cambio di soldi, al suo posto sono andati i militari Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale.

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Quando i due carabinieri si sono qualificati ne è nata una colluttazione e uno dei due ladri ha estratto un coltello con cui ha colpito diverse volte Cerciello Rega, anche alla schiena. «Quando ho sentito Mario urlare ho lasciato quell'uomo e ho provato a salvarlo, perdeva molto sangue» avrebbe raccontato Varriale. Immediatamente è scattata la caccia ai due aggressori: magri e alti circa un metro e 80. Uno con i capelli mesciati. Ieri notte indossavano felpe con cappuccio, una nera e l'altra viola. Poi nel tardo pomeriggio sono stati fermati i due americani. Al fermo si è arrivati dopo una giornata di interrogatori: poi la rosa dei sospetti si è ristretta a quattro. Infine la svolta col fermo dei due studenti in un albergo e il sequestro di uno zainetto.
Ma il cerchio non è ancora chiuso
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Intanto all'ospedale Santo Spirito parenti e amici piangevano il giovane vicebrigadiere. «Me lo hanno ammazzato», ha ripetuto tra le lacrime la moglie Rosa Maria con cui il vice brigadiere era sposato da poco più di un mese. Il viaggio di nozze era terminato appena lunedì. «Ancora non ci posso credere», ha detto un fratello incredulo. Sgomento e rabbia in queste ore tra chi lo conosceva bene. «Bastardi maledetti...vi ammazzo» ha scritto stamattina un cugino del carabiniere sul suo profilo Facebook. I funerali si svolgeranno lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato. «È una profonda ferita per lo Stato. Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia», scrive il premier Giuseppe Conte su twitter. Stiamo lavorando perché vengano presi il prima possibile«, dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini.



«Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri: il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato. In gergo si chiama 'cavallo di ritorno'» - si legge nel post dei Carabinieri - «Ma quei numeri non sono freddi, sono il conto di un'esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l'infinito».  «Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila Carabinieri. Il più vivo cordoglio ai Suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio», conclude l'Arma.



Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, annuncia una «caccia all'uomo» per trovare il responsabile dell'omicidio del carabiniere, Mario Cerciello Rega avvenuto nella notte a Roma. «Caccia all'uomo a Roma, per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate - scrive il ministro - Sono sicuro che lo prenderanno, e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finchè campa»-
 

Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Luglio 2019, 09:42
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