Roma, Campus Biomedico: nasce il pronto soccorso stile "Er"
di Lorena Loiacono
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Il nuovo pronto soccorso sarà tecnicamente un Dea di primo livello e la sua posizione lo rende determinante visto che andrà a coprire quel quadrante di Roma ad oggi ancora scoperto: tra il Grande raccordo anulare e Roma Sud, andando così ad inserirsi nell’area che confina con le competenze del Grassi di Ostia, del Sant’Eugenio all’Eur fino all’ospedale dei Castelli. Il nuovo Dea è quindi al centro di un bacino potenziale di circa 300mila residenti e, secondo le stime, può ricevere circa 45mila accessi all’anno. Il policlinico punta tutto sull’accoglienza e la cura del paziente, a livello medico ma anche umano: l’area in cui arrivano i malati infatti, il cosiddetto Triage, sarà dotato di percorsi protetti per bambini, malati infettivi e donne vittime di violenza. Ci saranno le sale di prima visita, aree di attesa allestite come salottini, un’area ristoro e dei monitor informativi su cui i parenti, che restano fuori, potranno seguire tutti i passaggi che compie il paziente all’interno. Una volta entrato nella struttura, infatti, il malato riceve un braccialetto identificativo che comunica direttamente con l’esterno: in questo modo i famigliari sapranno dove si trova il paziente dalla sala operatoria alla terapia intensiva.
«Curiamo con molta attenzione l’aspetto della comunicazione con le famiglie dei malati - spiega il vice direttore generale del Campus Bio-Medico, Marta Risari - è un momento importante, in cui le persone hanno bisogno di sapere che cosa succede. Si tratta di momenti delicati in cui vanno rispettate le fragilità». La struttura verrà realizzata con una spesa di 10milioni di euro, per sostenere la realizzazione è possibile fare donazioni al numero 45518.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Novembre 2019, 08:31
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