Roma, gara da rifare per i buoni pasto ai 24mila dipendenti del Comune. Tutti a bocca asciutta da gennaio

Roma, gara da rifare per i buoni pasto ai 24mila dipendenti del Comune. Tutti a bocca asciutta da gennaio

di Lorena Loiacono

Nuovo pasticcio per i buoni pasto del Campidoglio: l’appalto appena partito è stato annullato dal Consiglio di Stato e così adesso è tutto da rifare. I dipendenti comunali aspettano ma i buoni pasto del mese di gennaio non sono ancora arrivati. 


Il problema riguarda tutti i dipendenti del Comune di Roma, circa 24mila persone: percepiscono il buono pasto da 7 euro e, ipotizzando una media di 3 giorni a settimana in presenza, si tratta di 12 buoni al mese per circa 80 euro complessivi. Utili per mangiare quando si è al lavoro o per fare la spesa e portarsi così un panino in ufficio. Ma su questa procedura incombe ora una sentenza del Consiglio di Stato e riguarda proprio il cambio di appalto. Nelle ultime settimane gli impiegati comunali hanno ricevuto una nuova card, quella della società Edenred. Secondo i programmi, infatti, d’ora in poi avrebbero dovuto utilizzare questa nuova card digitale dismettendo la precedente, quella della Repas Lunch. Ma i buoni pasto sulla nuova card non arrivano. Tra il personale sono iniziati i malumori fino alla nota ufficiale con l’aggiudicazione annullata per sentenza. 


E così, in attesa delle indicazioni del Consip, il Dipartimento centrale appalti procederà a pagare i buoni pasto con la vecchia card Repas Lunch.

Insomma, l’appalto con il nuovo fornitore è stato annullato e il precedente fornitore viene coinvolto solo per una mensilità, quella di gennaio, che per ora non si è vista: dovrebbe arrivare entro il 15 marzo. ««Migliaia di famiglie dei dipendenti comunali vedono di nuovo in discussione le modalità per accedere al diritto ai buoni – ha commentato Ermenegildo Rossi, segretario generale Ugl – per la mancata efficacia nell’affidamento e nella gestione.

Eravamo già intervenuti sul caos buoni pasto nell’aprile del 2020, quando la giunta Raggi aveva affidato alla ditta francese Edenred anche la fornitura dei buoni pasto per le famiglie in difficoltà economica a causa del Coronavirus».


Non è la prima volta, infatti, che la querelle tra Repas e Endered finisce in tribunale con inevitabili ripercussioni sui lavoratori. Nel 2020 il caso venne sollevato proprio da Leggo che sottolineò come il Comune di Roma, in un momento di crisi economica, aveva preferito la francese Edenred al posto dell’azienda italiana Repas, con cui c’era un rapporto consolidato. La questione in quel caso finì alla Corte dei Conti.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Marzo 2022, 19:08
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