Roma, bonus casa anche ai rom clandestini: «Così lì regolarizziamo»

Bonus casa anche ai rom clandestini: «Così lì regolarizziamo»
Un fondo di base da 3,8 milioni di euro, finanziato dall'Unione Europea per l'assistenza ai rom, ed un bonus casa da 800 euro con cui la giunta Raggi vorrebbe portare a termine la chiusura dei campi nomadi. Il problema, però, è che quei soldi andranno anche a stranieri irregolari, sprovvisti di permesso di soggiorno o documenti, come confermato nel bando del comune di Roma: «Il possesso della cittadinanza italiana o del permesso di soggiorno non costituiranno criteri selettivi. Occorre considerare in maniera inclusiva anche quei residenti nell'insediamento/campo per i quali la mancanza di un documento può aver costituito causa di impedimento nell'accesso al sistema dei servizi».

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Anche gli stranieri irregolari, giunti dalla Bosnia o dalla Serbia senza permesso di soggiorno, potranno quindi beneficiare dell'assegno comunale, come ammesso dal Campidoglio: «L'inclusione serve anche a regolarizzare». Il maxi-appalto è stato lanciato dal Comune dopo il finanziamento europeo giunto attraverso i programmi operativi nazionali. L'obiettivo è ambizioso, ma è già partito a rilento: smantellare il sistema delle baraccopoli, con la priorità della chiusura degli insediamenti del Camping River di via Tiberina (420 abitanti), della Barbuta nei pressi dell'Appia (656 abitanti) e della Monachina (115 abitanti). Il River avrebbe dovuto chiudere nel settembre scorso, ma è ancora lì, mentre la chiusura degli altri due campi nomadi, inizialmente prevista per la fine del 2020, è già slittata di almeno sei mesi, quando il mandato di Virginia Raggi sarà giunto al termine.

Il maxi-appalto varato dal Campidoglio ha infatti incontrato diversi intoppi procedurali: avrebbe dovuto essere gestito da organizzazioni esterne, ma il Comune è riuscito a individuarne una solo per quanto riguarda il campo della Barbuta. Come spiega Il Messaggero, «Il lotto della Monachina invece è andato deserto. Non è servita neanche una seconda procedura negoziata, cioè a inviti, lanciata a inizio anno. Nessuna offerta, anche in questo caso. L'Ufficio speciale Rom, a quel punto, ha deciso di provarci per una terza volta, allestendo un'altra trattativa senza gara: la speranza è che stavolta le cose vadano meglio. Ma non ci sono troppe garanzie. La dead-line per presentare un'offerta scade il 16 aprile».

Un altro problema, emerso con l'avvio dello smantellamento del Camping River, è che spesso gli abitanti, anche quelli che hanno ricevuto il bonus di 800 euro, non riescono a trovare una nuova casa, spesso per la generale diffidenza degli affittuari. Per questo motivo, nel bando per la Monachina sono state individuate soluzioni alternative, come la casa popolare, lo spostamento in altri comuni d'Italia e il rientro in patria, sempre incentivati dal bonus del Campidoglio.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Aprile 2018, 13:17
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