Roma, Barillari in ospedale per una buca si appella alla Raggi: «Virgì, sistema 'ste strade»

Roma, Barillari in ospedale per una buca si appella alla Raggi: «Virgì, sistema 'ste strade»

di Franco Pasqualetti
Questa volta è andato ko. Non per le tante botte prese durante il suo lavoro, ma per una buca. Rino Barillari, il king dei Paparazzi, è ricoverato nella clinica Salvador Mundi con una frattura alla tibia.
Ma come è successo?
«È colpa di queste maledette buche che abbiamo a Roma, in questa città è diventato pericoloso anche fare una camminata».
Ci racconti tutto.
«Ero a Campo Marzio a caccia, poco prima di piazza In Lucina non mi sono accorto di una buca sui sampietrini e la gamba mi ha ceduto sono caduto col tutto il peso del corpo e mi si è rotta la tibia». 
Ha sentito molto dolore?
«Un dolore bestiale, mai provato. Ho urlato e subito sono accorse decine di persone che mi hanno aiutato. C’è chi mi portava dell’acqua e chi ha chiamato l’ambulanza».
E adesso?
«Ora inizia il mio dramma. Fortunatamente la frattura non è scomposta e quindi non dovrò essere operato, ma i medici mi hanno intimato il riposo assoluto per 40 giorni. Un incubo, mi viene da piangere più di quando sono caduto nella buca».
Non crediamo che riuscirà a star fermo tanto tempo...
«Neanche io a dire il vero. Però mia moglie Antonella mi vuole portare a Ferentino con lei per tenermi buono ed evitare che faccia qualche pazzia».
Ha sentito la Raggi?
«No, ma se la sentissi saprei bene cosa dirle».
Cioè?
«Virgì, non puoi continuare così. Le strade del centro dovrebbero essere delle tavole da biliardo per le migliaia di persone che ogni giorno ci camminano e invece sembrano uscite da un bombardamento nucleare. Non è possibile, non in una città come Roma».
Le era mai capitato di cadere in una buca?
«Io di solito le voragini le fotografo, per denunciarle sul giornale. Quella di Campo Marzio, però, mi era sfuggita. Dovrà essersi aperta la notte prima perché faccio quella strada tutti i giorni e non me ne ero mai accorto».
Farà causa al Comune?
«Credo di sì, ma non tanto per il risarcimento ma per dare un segnale. Così non si può continuare. Posso capire le strade dove passano bus e centinaia di auto, ma se ora anche i vicoli pedonali iniziano a rompersi significa che qualcosa sta andando in malora».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Luglio 2018, 08:02
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