Il super Green pass manda in crisi la tazzina: tre consumatori su 10 non vanno più al bar per il caffè

Il super Green pass manda in crisi la tazzina: tre consumatori su 10 non vanno più al bar per il caffè

di Flavia Scicchitano

L’effetto Covid manda in crisi la tazzina di caffè. La nuova normativa anti contagi, che ha introdotto l’obbligo del Super Green pass (con vaccinazione o guarigione) anche per consumare in piedi all’interno dei locali, sta stroncando la voglia della pausa caffè al bar: negozi svuotati, ingressi diminuiti e banconi con migliaia di avventori in meno. 
«Negli ultimi 20 giorni ci risulta un calo di consumi importante, per esempio della semplice tazzina del caffè, con il 30% in meno di consumi rispetto alla media. Questo per un mix di fattori: dalla paura di entrare nei locali all’aumento dello smartworking fino ai contagi. L’introduzione del certificato verde rafforzato ha prodotto un ulteriore calo del 10% - spiega il presidente di Fiepet Confesercenti di Roma, Claudio Pica -. Chiariamo: la misura è giusta e permette di evitare le chiusure degli esercizi commerciali, ma chi chiede un caffè al banco probabilmente ha poco tempo e non tutti hanno la pazienza di aspettare i controlli.

Per non parlare del caos delle verifiche, la procedura è farraginosa». 


Ma chi sono i grandi assenti per colazioni e pause caffè? «In primo luogo i lavoratori dipendenti. Molti sono in smartworking, altri magari preferiscono restare in ufficio e fare un break davanti alla macchinetta - prosegue Pica - Il centro storico, ad esempio, è deserto».
Non solo, a mettere in difficoltà le attività produttive sono anche i contagi e le quarantene: «Oltre duemila aziende a Roma hanno ridotto l’orario in conseguenza delle quarantene e dei casi Covid che hanno colpito soprattutto i lavoratori, oltre agli imprenditori. Si tratta del 15% dei pubblici esercizi. Mentre circa 600 negozi (il 4%), hanno chiuso temporaneamente».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Gennaio 2022, 07:51
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