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I genitori, i cinque figli e i nonni vivevano in nove nel box all'interno del campo nomadi, in pochi metri quadrati. È quanto ricostruito dagli investigatori. Secondo quanto si è appreso, all'interno del box non c'era né acqua né riscaldamento. Da una prima ricostruzione, il papà della bimba quando si è svegliato per andare a lavoro ha visto che la figlia non respirava più così è scattato l'allarme.
I carabinieri hanno inviato un'informativa in Procura che ha indagato i genitori per morte come conseguenza di altro reato. Non si esclude il decesso della piccola possa essere legato in qualche modo alla malnutrizione e ciò rientrerebbe nella fattispecie penale del maltrattamento in famiglia. A occuparsi delle indagini i carabinieri della compagnia Eur, intervenuti sul posto con i colleghi del Nucleo radiomobile Roma e del Nucleo Investigativo per i rilievi. Il box in cui abitava la famiglia è stato posto sotto sequestro mentre i 4 fratellini della bambina sono stati portati alla Pediatria dell'ospedale Sant'Eugenio per gli accertamenti sanitari del caso. Starebbero in buone condizioni. Intanto è stata disposta l'autopsia per stabilire con esattezza le cause della morte e stabilire eventuali responsabilità.
L'esame autoptico verrà effettuato al policlinico di Tor Vergata.
Il sospetto di chi indaga è che la bimba possa essere morta per complicanze collegate a uno stato di malnutrizione e condizioni igieniche precarie. I genitori della bimba, un 30enne e una 24enne, e anche altri parenti sono stati ascoltati in giornata dai carabinieri. Da una primissima ricostruzione, sembra che la bimba abbia accusato i primi sintomi di un malore durante la notte, poi vedendo che le condizioni non miglioravano i genitori avrebbero deciso di chiamare il 118.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Novembre 2019, 18:54
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