Roma, asili nido con salasso: orario ridotto, ma la retta è quella per il tempo pieno. I genitori: «Costretti ad avere pure la baby sitter»
di Lorena Loiacono
Ma chi ha scelto il tempo pieno continua a pagare la tariffa più alta, senza usufruire del servizio corrispondente. Per settembre e ottobre si tratta di due rette mensili piene, anche se mancano all’appello oltre 108 ore. Senza i primi 6 giorni di settembre (quindi dall’1 all’8) mancano all’appello ben 8 ore e mezza al giorno: 51 ore totali.
Non solo. Dal 9 settembre al 9 ottobre sono state tagliate due ore e mezza al giorno, per un totale di 57 ore e mezza. Ogni anno il nido apre il primo giorno utile di settembre ma poi, per arrivare ad usufruire del tempo pieno, serve l’inserimento e così qualche ora si perde. Era così anche fino allo scorso anno. Ma adesso è diverso: le strutture hanno aperto una settimana dopo e l’orario non è più quello. Solo le tariffe sono rimaste uguali.
Una famiglia con modello Isee da 35 mila euro (che sceglie il tempo pieno) paga circa 75 euro in più al mese rispetto a chi esce alle 14.30: una spesa in più senza motivo. «I figli più grandi hanno orari scaglionati a scuola – spiega Barbara Giordano, mamma di 4 figli –. Speravo di contare sul tempo pieno del bimbo più piccolo. E invece no. Comprendiamo il momento difficile, ma almeno fateci pagare solo le ore di cui usufruiamo anche perché 100 ore di babysitter costano come tre mensilità di nido». Circa mille euro.
Al Campidoglio stanno arrivando mail di protesta.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Settembre 2020, 09:36
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