Roma, ai Parioli residenti in rivolta contro la bancarella abbandonata: "Uno scempio"

Roma, ai Parioli residenti in rivolta contro la bancarella abbandonata: "Uno scempio"

di Valentina Conti
“Dopo anni e anni fino a quando si dovrà tollerare questo schifo?”. E dopo gli alberi crollati, l’illegalità dilagante, l’insicurezza denunciata nei parchi come a Villa Balestra e Villa Glori, i dormitori ai piedi della collina moltiplicati, e tutto il resto, i residenti dei Parioli hanno sbottato. Per un simbolo del degrado che proprio non ce la fanno più a mandar giù ogni mattina.
 
 

Ormai si rifiutano letteralmente di vederlo quel “rudere” - come lo chiamano loro - di legno scrostato che oltraggia il marciapiede di viale Parioli, e che si è riempito di incuria. L’ex bancarella “fissa” dei libri usati, negli ultimi mesi non si è vista più aperta. Sta lì nell’abbandono, attorniata persino da poltrone da ufficio in disuso e da sacchi di immondizia, rottami, cartoni. Su quel banco, si potevano acquistare volumi d’antan, ma pure fumetti e romanzi dimenticati. Poi si è come “eclissato”, e la grande struttura di ferro si è andata deteriorando. Così, la protesta dell’(ex) quartiere della Roma bene, da sempre culla dei vip, è scesa direttamente in strada. 

Con degli avvisi affissi al “rudere” a caratteri cubitali, i cittadini hanno dato voce al loro disagio mai sopito. Perché quella bancarella in postazione stabile, dall’inizio, per la verità, non è stata mai accettata dagli abitanti, alla pari delle reunion in auto, dietro l’angolo, dei clienti del magrebino di turno super specializzato per prenotare le ultime imitazioni (con tanto di catalogo) delle borse griffate.

«Sta qui davanti al mio palazzo da anni, quel bancone non l’ho mai sopportato. Ora sembra proprio un porcile. Di un’indecenza unica», si sfoga Tiziana C., residente. «Abito più giù, ma quella bancarella è stata sempre un pugno allo stomaco», dice Federica S. Tutti d’accordo, dunque, nel chiedere alla presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, «di farla rimuovere al più presto. Partiamo da azioni concrete per riqualificare il quartiere che non si riconosce più».
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Maggio 2018, 08:53
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