Roma, 14enne incinta per due volte: «Violentata dal mio ex 17enne romeno, mi minacciava inviando video agli amici»

Dal canto suo, invece, il 17enne sostiene un'altra tesi: «Non è vero che l'ho violentata. Lei era sempre consenziente. Eravamo fidanzati, ci volevamo bene»

Roma, 14enne incinta per due volte: «Violentata dal mio ex 17enne romeno, mi minacciava inviando video agli amici»

Una storia dai risvolti alquanto raccapriccianti. Prima l'aborto, poi la gravidanza forzata. E' quanto successo ad una ragazza 14enne romana che, per lungo tempo, ha subìto molte umiliazioni da parte del suo ragazzo, un 17enne di origine romena. Come riporta La Stampa, la storia è intrisa di violenze, offese e costrizioni.

La ragazza è rimasta incinta per la prima volta a 13 anni ma ha abortito. Ora, aspetta un bambino dal ragazzo romeno che l'ha violentata. «Io non volevo, ma lui si divertiva così», ha dichiarato la ragazza a La Stampa. 

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La relazione

La relazione "malata" è andata avanti per molto tempo, anche perché la ragazza non voleva staccarsi da lui, ma soprattutto dopo l'aborto, avvenuto lo scorso luglio, la situazione è peggiorata perché il 17enne era contrario. Lui insisteva di dover tenere il bambino e che, nonostante l'età, potesse andare avanti nel sostenerlo economicamente.

Per cui, i due hanno ripreso a vedersi, ma lui diventava sempre più aggressivo. E non solo. La sua ossessione per i video sessuali l'ha portato a filmare la ragazza durante i rapporti e a diffondere i video ai suoi amici. «Ho dovuto subire un mare di umiliazioni, oltre alle botte che mi dava anche senza un motivo» ha dichiarato la ragazza ai carabinieri. 

Soltanto ora la ragazza si è decisa a denunciare l'ex fidanzato che è stato arrestato per stalking e portato in una comunità protetta. Oltre agli stupri, la ragazza ha raccontato che il 17enne le ha distrutto il cellulare e una sera, in preda alla gelosia per essere andata ballare con delle amiche, l'ha riempita di botte.

La versione del 17enne

Dal canto suo, invece, il 17enne sostiene un'altra tesi. «Non è vero che l'ho violentata - raccota -. Lei era sempre consenziente. Eravamo fidanzati, ci volevamo bene. E anche quei video li ho girati col suo permesso. Avevamo deciso insieme di mandarli agli amici in chat. La verità è che i suoi mi hanno sempre odiato, mi chiamavano "romeno di m..." e non mi volevano accanto alla figlia». E soprattutto, il ragazzo sostiene che i messaggi minatori se li sarebbe mandati da sola la ragazza, visto che era a Udine nei giorni in cui la ragazza ha dichiarato di essere stata picchiata. 

Le indagini 

Sono in corso le indagini per far luce sulla questione, ancora troppo intricata, e il pm Carlo Morra ha disposto il controllo di entrambi i cellulari dei ragazzi.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Settembre 2022, 15:13
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