Roger Waters, al Circo Massimo il concerto-kolossal dell’ex Pink Floyd, tra rock e politica

Roger Waters, al Circo Massimo il concerto-kolossal dell’ex Pink Floyd, tra rock e politica

di Claudio Fabretti
L’ultimo rocker che vuole cambiare il mondo immerso nella storia della Città Eterna. Tra le rovine mozzafiato del Circo Massimo, Roger Waters è ancora pronto a sbriciolare ogni Muro, avvinghiato al suo basso e testardamente aggrappato al suo universo, fatto di paranoie, scenari distopici e utopie pacifiste. Dopo la fortunata esibizione di Lucca, davanti a 25mila fan in delirio, l’ex-leader dei Pink Floyd riproporrà la versione outdoor dell’Us + Them tour, con la sua imponente scenografia e straordinari effetti speciali.

Come la Battersea Station di Londra, già celebrata sulla copertina di Animals (1977), a fuoriuscire dal palco con le sue quattro ciminiere fumanti. Una proiezione in altissima definizione sul gigantesco muro digitale lungo 66 metri e alto 12, alle spalle della band. Una produzione imponente finora messa in scena solo a Città del Messico e allo storico Desert Trip Festival lo scorso anno e che il compositore inglese ha deciso di portare anche in Europa. Con tappa inevitabile a Roma, a 5 anni di distanza dalla sua rappresentazione di The Wall allo Stadio Olimpico. Sul palco con lui saliranno Dave Kilminster (chitarra e cori), Jonathan Wilson (chitarra e voce), Gus Seyffert (basso e chitarra), Bo Koster (tastiere), Jon Carin (tastiere), Joey Waronker (batteria), Ian Ritchie (sassofono), oltre alle coriste Jess Wolfe e Holly Laessig.

Il titolo del tour è tratto da uno dei pezzi forti di The Dark Side Of The Moon, quella Us And Them dalla melodia screziata di aromi psichedelici che contribuì al successo mondiale del bestseller floydiano. E una marcata (e forse insospettabile) nostalgia per la band-madre dominerà la scaletta, in cui riaffioreranno classici dei 70’s come One Of These Days, Breathe, Time, Brain Damage, Eclipse, Wish You Were Here, Pigs, Another Brick In The Wall e Comfortably Numb. E non mancheranno alcuni episodi dell’ultimo album solista di Waters, Is This The Life We Really Want?, inclusa quella toccante The Last Refugee che ricorderà a tutti il dramma dei migranti.
Sempre più bianco di capigliatura e sempre più nero di umore, a quasi 75 anni, Roger Waters non arretra di un millimetro di fronte alle ingiustizie del mondo. E anche stavolta tornerà a denunciare gli orrori della società contemporanea: conflitti, tortura, povertà, disumanizzazione di un sistema globale sempre più governato da macchine e algoritmi. Con un nemico annunciato: Donald Trump, facilmente identificabile con il classico maiale gonfiabile-icona. «Restiamo umani», è l’invito di Waters. L’arena del Circo Massimo è pronta a rispondere con tanti pollici in su.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Luglio 2018, 15:16
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