Rock in Roma, la carica italiana apre a rap e indie: 28 concerti, 4 venue da Anathema a TheGiornalisti. Il programma

Rock in Roma, la carica italiana apre a rap e indie: 28 concerti, 4 venue da Anathema a TheGiornalisti. Il programma

di Emiliana Costa
Rock in Roma scalda i motori. La rassegna musicale capitolina, giunta alla sua undicesima edizione, torna per l’estate 2019 in una versione rivisitata e corretta. Alla storica location dell’Ippodromo delle Capannelle (che quest'anno si fa in due, con il red stage e il black stage), saranno affiancate altre tre venue d’eccezione: il Teatro Romano di Ostia Antica, l'Auditorium Parco della Musica e il Circo Massimo. La line up si preannuncia ricca e diversificata. Non solo rock, ma anche indie, rap, trap ed elettronica. Nel cast, tanti giovani italiani, con una forte impronta proveniente dal panorama indie romano. A chiudere la kermesse il 7 settembre saranno, infatti, i Thegiornalisti, con un live speciale al Circo Massimo.
 
 

Ma andiamo con ordine. Si parte il 23 giugno all’Ippodromo delle Capannelle con il rock progressivo degli Anathema. Sui due palchi dell’impianto sportivo si alterneranno poi Calcutta (27/6), Capo Plaza (30/6), Franco126 (2/7), Gemitaiz (4/7), Zen Circus (5/7), J-Ax e Articolo 31 (6/7), Haken (7/7), Bad Bunny (11/7), Salmo (12/7), Carl Brave (13/7), Ozuna (14/7), Subsonica (17/7), Ketama126 con Speranza e Massimo Pericolo (18/7), Ex-Otago e Viito (19/7), The Blaze (23/7), Luchè (26/7), Animals as Leaders (27/7).

Al Teatro Romano di Ostia Antica si esibiranno Kraftwerk (27-28/6), Negrita (9/7), Neurosis e Yob (11/7), Marlene Kuntz (12/7) e l’attesissima Loredana Berté (27/7), reduce dal successo di Sanremo.

Infine, la Cavea dell'Auditorium Parco della Musica ospiterà i big stranieri: Thirty Seconds to Mars (3/7), gli Skunk Anansie (8/7) guest star della rassegna, Ben Harper & The Innocent Criminals (13/7) e Nick Mason's Saucerful of Secrets (16/7). Radio 2 sarà la radio ufficiale dell’evento.

Insomma, Rock in Roma 2019 si preannuncia come un festival sempre più integrato nella città, con un’attenzione alle novità di casa nostra. “Abbiamo dato maggior spazio ai cantanti italiani – spiegano gli organizzatori Massimiliano Bucci e Sergio Giuliani – perché il nostro mercato è in fermento. Se da un lato gli artisti stranieri costano di più, dall’altro, nel nostro paese, ci sono nuove realtà che riempiono gli stadi. L’anno scorso con Coez è stato sold-out”.

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2019, 09:35
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