Roberto Emanuelli: «Le mie lettrici-fan sono la mia famiglia»

Roberto Emanuelli: «Le mie lettrici-fan sono la mia famiglia»

di Valentina Catini
Roberto Emanuelli, romano, rivelazione editoriale degli ultimi anni, è riuscito a passare da scrittore esordiente ad affermato autore in breve tempo, conquistando le classifiche di vendita e creando intorno a lui una comunità di lettrici che lui stesso chiama “famiglia”. Emanuelli, 300 mila copie vendute in due anni, caso editoriale 2017 con E allora baciami, è da poco tornato con il romanzo Tu, ma per sempre.

La considerano un caso editoriale, perché?
«Nessuno si apsettava il succeso del mio primo romanzo, compresa la casa editrice. Io ci ho sempre creduto. È nata un’alchimia con il pubblico, qualcosa di magico, un passaparola che ha generato questo grande successo. E allora baciami è un romanzo leggero, ma profondo, ha un linguaggio semplice che tratta sia di temi profondi che superficiali. Credo che abbiano influito vari fattori: l’amore del pubblico, il loro identificarsi nei miei personaggi, nei miei sentimenti, il fatto che si sia creato un rapporto dirompente tra me e la comunità».

Quanto sono autobiografici i personaggi maschili di Emanuelli? 
«Dal punto di vista introspettivo, emotivo, psicologico, sicuramente c’è qualcosa nei miei personaggi che coincide. Dal punto di vista autobiografico mi ritrovo molto in Luca, protagonista di Davanti agli occhi, per niente in Leonardo di E allora baciami. In generale, il punto di congiunzione autobiografico con i miei protagonisti è la parte emotiva e introspettiva. erò, mi identifico anche in quelli più superficiali e spiritosi… preferisco dire che in ogni personaggio dei miei libri c’è sempre un pezzettino di me».

Parliamo del suo nuovo romanzo Tu, ma per sempre.
«Il titolo Tu, ma per sempre vuole essere un doppio senso: da una parte può voler dire il sentimento di amore verso una persona, dall’altra invece, verso noi stessi. Il messaggio finale è proprio questo: se non impari ad amarti, non amerai mai davvero. Penso che prima di amare una persona, dobbiamo imparare a sentirci completi con noi stessi. I due protagonisti del romanzo, Lorenzo e Marzia, uniti dalla musica, provengono da due mondi opposti, sono in due fasi differenti delle loro vite. L’universo dei due si fonderà è li porterà ad affrontare nuove sfide partendo da due esperienze generazionali diverse».

Quello che stupisce del suo percorso professionale e che è nata una vera e propria comunità di lettrici appassionate e presenti. Si aspettava tutto questo?
«No. Ho cominciato a mettere nelle mie pagine social pezzi dei miei romanzi e ho visto che le persone si identificavano, mi spronavano ad andare avanti, forse perché quello che facevo era anche un loro sogno. Si è creato questo scambio di amore, come un’onda che è diventata sempre più potente, una “famiglia” come io la definisco, che mi ha portato fino a qui».

Lei è un uomo che parla di sentimenti autentici e profondi in chiave femminile.
«Non sempre in chiave femminile. Nei miei romanzi i protagonisti sono sia femminili sia maschili e si alternano. In mezzo c’è spesso una voce narrante, che si scoprirà solo alla fine. Non parlo in chiave femminile ma c’è chi dice che uso un linguaggio più vicino al mondo femminile».

Perché l’amore è centrale nei suoi romanzi?
«Perché sono romantico e sognatore. Ma allo stesso tempo, non sono un’ipocrita: credo nel grande amore, credo anche che finché una persona non lo trovi, debba vivere serenamente e divertirsi. E quando intorno a me non c’è amore, ho sempre voglia di raccontarlo, di scriverlo di condividerlo».

Che uomo è Roberto Emanuelli?
«Non mi definisco solo un sognatore, dentro di me coesistono vari aspetti. Sono una persona che cerca sempre di migliorarsi in ogni aspetto della propria vita. Credo che tutti facciamo degli errori, si può essere buoni o cattivi…alcuni scelgono di rimanere cristallizzati nei propri limiti, nei propri modi di essere, senza mai crescere. Io cerco di fare l’opposto».
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Ottobre 2019, 14:13
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