Regionali Lazio, Francesco Rocca (centrodestra): «Ecco il mio piano trasporti: raddoppio Salaria e doppio binario sulla Roma-Viterbo»

L'ex presidente della Croce Rossa illustra il suo programma elettorale a Leggo

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di Davide Desario

Francesco Rocca, ex presidente della Croce Rossa e candidato del centrodestra per la presidenza alla Regione Lazio, dalle bozze che stanno circolando per la riforma dell’autonomia differenziata sembra che si rischi di penalizzare il Sud e la Capitale. Come futuro presidente della Regione, non vorrebbe andare a fondo alla questione?
«Prima voglio vedere i decreti attuativi, se dovessero esserci rischi farò sentire la mia voce anche in Conferenza Stato-Regioni. Ma se si tratta di semplificare la vita ai cittadini, sarò favorevole. Nel 2018 comunque c’è stata anche una delibera di giunta regionale, con Zingaretti, per l’autonomia differenziata. Ho piena fiducia nella presidente Meloni che ha già detto che non accetterà che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B».


Uno dei temi principali di questa campagna elettorale nel Lazio è la questione rifiuti è il termovalorizzatore a Roma, lo vuole o no?
«Sono favorevole. Ma voglio sapere come il commissario Gualtieri intende superare il tema della viabilità: hanno chiesto l’allargamento dell’Ardeatina, perché evidentemente lo ritengono importante, ma la Sovrintendenza ha detto che non si può fare. E allora come si farà? Qualcuno deve dare delle risposte ora. E vorrei che tutta questa storia riduca l’importanza di chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma. E per farlo è fondamentale anche la differenziata».


La mobilità del Lazio lascia molto a desiderare, cosa c’è nel suo programma?
«L’allargamento della via Salaria per collegare meglio Rieti, l’intervento del doppio binario della Roma-Viterbo, il potenziamento della Orte-Civitavecchia per rendere il porto un hub internazionale e il potenziamento della frequenza della Roma-Lido che ora è peggiore di quanrant’anni fa. La mattina è un’impresa raggiungere Roma: in 10 anni non c’è stata alcuna programmazione».


D’Amato ha annunciato 6 nuovi ospedali già finanziati: questa è programmazione.
«Questa è politica degli annunci. Per realizzare 6 ospedali servono anni, nel frattempo dove andranno a curarsi i pazienti? Più dell’80% dei tumori oggi viene operato a Roma. Anche qui non c’è stata programmazione. Inoltre non sono stati riqualificati gli operatori socio-sanitari specializzati che alleggerirebbero enormemente il lavoro degli infermieri. Regioni come Emilia Romagna e Lombardia lo hanno fatto».

 


Lo stato di salute della sanità laziale qual è?
«Il budget è stato rispettato ma abbiamo un deficit sulla sanità certificato dalla Corte dei Conti di 680milioni di euro.

Significa che questi soldi sono stati tolti alla sanità per ripianare qualcosa che è stato governato male. Bisogna digitalizzare tutto, non è possibile che per cercare un posto letto ad un paziente si mandino ancora i fax. E bisogna mettere in rete i cup anche privati. Bisogna lavorare per il cittadino».


I suoi detrattori sostengono che con lei governatore del Lazio c’è da temere nuovi tagli alla sanità pubblica?
«Non faccio gli interessi della sanità privata: ma dei cittadini. D’Amato ha aumentato di mezzo miliardo di euro la spesa corrente per la sanità privata dal 2016 al 2021. Lo avrà fatto per necessità. Ma non mi si faccia la morale sulla sanità privata». 


I giovani all’estero hanno un grande sostegno, da noi invece vanno via. Cosa intende fare?
«E’ un tema molto serio, per i giovani dobbiamo favorire le opportunità lavorative. D’Amato ha annunciato la gratuità del trasporto pubblico per gli under 25 ma questa è solo demagogia. Queste misure generaliste non funzionano: mio figlio può pagarsi da solo il trasporto pubblico, altri no. Abbiamo poche risorse, non siamo la Germania, dobbiamo concentrarle su chi è a rischio esclusione». 


Da presidente, dovrà confrontarsi con il sindaco di Roma: che giudizio ha di Gualtieri?
«Non posso dare un giudizio su chi non conosco e non appare. Ha l’abilità estrema nel non esprimersi. Gli rimprovero l’assenza. Ciò non toglie che, se dovessi essere eletto, Roma avrebbe tutto il mio appoggio leale anche per i poteri per Roma Capitale e per l’expo». 


Quale risultato elettorale la renderebbe soddisfatto?
«Sopra il 40%. Mi piacerebbe una buona affermazione anche perché sono un candidato civico, molte persone di sinistra mi hanno detto che per la prima volta voteranno a destra».


I suoi problemi del passato, con l’arresto per spaccio a 19 anni, hanno avuto una grande risonanza in questi ultimi periodi. Come la sta vivendo?
«Fa parte della mia persona e non mi aspettavo certo che non se ne parlasse. Ma mi ha fatto soffrire vedere che mi si vuole schiacciare a 19 anni, come se un uomo di 57 anni non avesse passato 38 anni a lavorare per ricostruirsi una vita. Due giorni fa ero a Villa Maraini e le parole più belle mi sono state dette dai ragazzi e dagli operatori perché il mio percorso sta a significare che non c’è nulla di precluso rispetto a una vita che puoi ricostruire».


Non sente di doversi scusare con chi in passato ha lottato contro la droga?
«È l’intera mia vita che chiede scusa».


(ha collaborato Lorena Loiacono)


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Marzo 2023, 02:21
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