«Gruppo etnico o razza del bambino», questa la dicitura apparsa in un questionario destinato ai genitori degli alunni di una seconda elementare dell'istituto Borsi Saffi di Roma, nel quartiere San Lorenzo. Il test di autovalutazione, che viene somministrato su base volontaria, è volto a individuare precocemente i disturbi specifici dell'apprendimento, e viene fornito alla scuola a titolo gratito dal Centro Clinico Marco Aurelio. Ma quella domanda è apparsa a dir poco fuori luogo alle mamme e ai papà, e che non ha mancato di suscitare polemica per l'uso discriminatorio del termine.
Il questionario choc: nessuna discriminazione
Giuseppe Romano, psicologo e psicoterapeuta del Centro Clinico Marco Aurelio, ha spiegato al Corriere della Sera che nella versione aggiornata del questionario quella voce è stata sostituita con "nazionalità", tuttavia alla scuola romana è stato somministrato il vecchio test per una questione tecnica: «Se i bambini che in questi giorni hanno riempito il questionario a breve dovessero scoprire di avere una dislessia, avrebbero bisogno di ripeterlo e non potrebbero.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Maggio 2023, 14:07
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