Se accetti "tutti i cookie", compresi quelli di profilazione, oltre a sostenere la nostra offerta gratuita, riceverai annunci pubblicitari in linea con i tuoi interessi.
Se invece accetti solo i cookie "strettamente necessari" riceverai pubblicità generalista di cui non sarà possibile limitare il numero e la ripetizione.
Roma, chiude il centro emergenza freddo: finiti i fondi e senzatetto costretti a tornare per strada
di Enrico Chillé
Ritrovarsi improvvisamente senza un posto in cui andare a dormire ed essere costretti a tornare in strada: è ciò che è accaduto ad un gruppo di senzatetto che, durante questo inverno e fino a sabato scorso, avevano alloggiato presso un centro di accoglienza per l’emergenza freddo in zona Pineta Sacchetti. Domenica scorsa è giunta la peggiore delle sorprese: la struttura era stata chiusa, ufficialmente per mancanza di fondi, ma senza ulteriori spiegazioni.
A denunciare la situazione è Antonio P., 61 anni, uno dei tanti senzatetto che sono stati ospiti della struttura di via Gioacchino Ventura: «I fondi erano stati stanziati per tutto l’inverno, dove sono finiti?». La stagione invernale, finora, è stata mite, ma è facile dirlo per chi ha la certezza di un tetto sopra la testa. Proprio da domenica, in coincidenza con un brusco calo delle temperature, decine di persone si sono ritrovate improvvisamente in strada.
«Erano stati gli assistenti sociali a mandarci in quella struttura. Non c’era acqua calda né riscaldamento, ma almeno avevamo un posto al chiuso in cui dormire e il 27 dicembre scorso avevamo anche pranzato con la sindaca Raggi. Ora siamo costretti a chiamare ogni giorno la sala operativa per sapere se ci sono posti liberi in altre strutture - racconta Antonio a Leggo -. Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, avvertiamo un’indifferenza totale. Si parla tanto di aiutare i più deboli e i meno fortunati, ma poi succedono queste cose. Dopo la chiusura del centro, io e altre due persone siamo andati a dormire nella sala d’attesa dell’Umberto I, cosa che per legge non avremmo neanche potuto fare. Altri sono andati al San Carlo, altri ancora hanno dormito in strada, nei sacchi a pelo».
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout