La pandemia fa esplodere i reati pedopornografici: 600 casi in un anno

La pandemia fa esplodere i reati pedopornografici: 600 casi in un anno

di Valentina Conti


Una pandemia che si porta dietro un notevole aumento dei casi di pedopornografia, specie ai danni di bambini e ragazzi. Nel Lazio il maggiore isolamento causato dal Covid ha prodotto più vittime durante il 2021. Rischi annunciati ma diventati concreti anche per l'uso non sempre consapevole di social network, videogiochi e messaggistica istantanea.


Gli ultimi dati in materia forniti dal Compartimento regionale della Polizia Postale e delle Comunicazioni parlano chiaro. Cinque le vittime di pedopornografia nella fascia di età 0-9 anni. Diciannove i casi accertati per reati legati alla pedopornografia, ad atti sessuali con minori e all'adescamento minorile nella fascia 10-13 anni. Un fenomeno cresciuto del 47%, con ben 588 casi trattati dal Compartimento. Casi nei quali famiglie e vittime sono state obbligate a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli (di frequente appartenenti alla cerchia di fiducia dei ragazzi), con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparentemente anonimi, sulle darknet, di confessioni di fatti di abuso.
Si sommano al quadro altri numeri: 7 i soggetti arrestati per reati di pedopornografia e adescamento denunciati all'Autorità Giudiziaria dal Compartimento Lazio, 116 gli indagati a vario titolo per i reati di adescamento di minori e di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, oltre 19.095 gigabyte di contenuti multimediali sequestrati. Coinvolti anche i bambini più piccoli.
E il 2022 non è iniziato nel migliore dei modi. «Nel primo trimestre del 2022 ci sono stati, infatti, già tre arresti ed una custodia cautelare in carcere», ha informato il dirigente del Compartimento della Polizia Postale del Lazio, Daniele De Martino.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Maggio 2022, 08:13
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