Aggredisce l'autista, si mette alla guida e dirotta il bus notturno: «Volevo andare a casa»

Aggredisce l'autista, si mette alla guida e dirotta il bus notturno: «Volevo andare a casa»

di Enrico Chillè
Voleva costringere l'autista di un bus notturno a fare una deviazione per farsi portare sotto casa del padre e, di fronte al rifiuto del conducente, prima lo ha aggredito e poi ha tentato di mettersi alla guida e dirottare il mezzo. All'arrivo dei carabinieri, un 21enne ha cercato di aggredire anche i militari ma è stato prontamente arrestato.
È quanto accaduto ieri, poco prima dell'alba, su un bus Atac della linea N2, quella che nelle ore notturne sostituisce in superficie il percorso della Metro B. Il 21enne, salito intorno alle 5 alla fermata di Rebibbia in evidente stato di alterazione, probabilmente per aver assunto alcol e stupefacenti, aveva iniziato a importunare alcuni passeggeri prima di aggredire l'autista. «Lasciami sotto casa di mio padre a Policlinico», avrebbe intimato il giovane al conducente, nonostante il percorso abituale prevedesse di passare solo nelle vicinanze.



L'autista del bus notturno, di fronte alle richieste del giovane, non si è scomposto più di tanto e ha cercato di farlo ragionare. Il 21enne, però, non ha voluto sentire ragioni: «Ti ho detto di lasciarmi sotto casa di mio padre, se non lo fai tu, lo faccio da solo». Di fronte alle prime minacce, l'autista ha allertato il 112, proseguendo il proprio tragitto: il giovane, rimasto a bordo del bus anche dopo aver superato la fermata di Policlinico, ha poi scavalcato le barriere di protezione e aggredito l'autista, stringendogli il collo, all'altezza di via di Valco San Paolo. Liberatosi dalla presa, l'autista è uscito dal bus in attesa dei carabinieri.
All'arrivo, i militari hanno trovato il 21enne al posto di guida, intento a cercare di far partire il mezzo che però era fermo per via del sistema di blocco, che l'autista aveva attivato per precauzione prima di scendere e che impedisce al bus di proseguire la marcia quando le porte sono aperte. Portato in caserma e accusato di violenza a incaricato di pubblico servizio, violenza privata, tentata rapina e interruzione di pubblico servizio, il giovane sarà processato con il rito direttissimo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Gennaio 2019, 08:47
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