Roma, Papa Francesco: «Città degradata e abbandonata»

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di Franca Giansoldati
«Tutti sono chiamati a mettersi in gioco per sollevare i più fragili in una Roma che soffre di degrado». Papa Francesco celebra il Corpus Domini nella periferia est di Roma, a Casal Bertone. L'anno scorso aveva scelto Ostia, un'altra zona difficile, imitando il gesto fatto negli anni Settanta da Paolo VI per portare attenzione alle zone periferiche. Il degrado di cui parla è soprattutto di ordine morale. «Nella nostra città affamata di amore e di cura, che soffre di degrado e abbandono, davanti a tanti anziani soli, a famiglie in difficoltà, a giovani che stentano a guadagnarsi il pane e ad alimentare i sogni, il Signore ti dice: Tu stesso dà loro da mangiare» e «il tuo poco è tanto agli occhi di Gesù se non lo tieni per te, se lo metti in gioco».
 
 

Sul sagrato della chiesa costruita negli anni Quaranta, accanto al Papa ci sono i vescovi ausiliari di Roma e tanti parroci. Davanti a loro, sulla piazza, centinaia di bambini della prima comunione vestiti di bianco. Il tema che ricorre nelle parole di Francesco è ascolto, condivisione, amore, tenerezza, misericordia. «È triste vedere con quanta facilità oggi si maledice, si disprezza, si insulta. Presi da troppa frenesia, non ci si contiene e si sfoga rabbia su tutto e tutti. Spesso purtroppo chi grida di più e più forte, e chi è più arrabbiato sembra avere ragione e raccogliere consenso. Non lasciamoci contagiare dall'arroganza». Ai cattolici di Roma chiede di non abbandonare la speranza. «Non lasciamoci invadere dall'amarezza», è stato il suo appello, «il popolo di Dio ama la lode, non vive di lamentele».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Giugno 2019, 11:40
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