Roma, stop ai panni stesi alla finestra e guerra a chi fa gocciolare acqua in strada: arrivano maxi-multe

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Giro di vite contro i panni stesi alla finestra a Roma. Se lenzuola e t-shirt sono visibili dalla strada o dalle piazze si rischiano fino a 100 euro di multa. È una delle misure previste dal nuovo Regolamento di polizia urbana diventato esecutivo a luglio e che tra le altre cose prevede il divieto di sedersi sula scalinata di Trinità dei Monti.

Il nuovo Regolamento non tutela solo il centro storico e i monumenti ma si occupa anche di piccoli 'maleducatì gesti che, nelle intenzioni degli estensori, incidono sul 'decoro urbano'. E così. nel dettaglio, è vietato «esporre o stendere all'aperto» in aree, recinti o spazi privati, esclusi i «balconi aggettanti», sia biancheria che qualunque altro oggetto «visibile dalle vie e piazze pubbliche». Insomma: chi stende i panni, peggio ancora la biancheria intima, sui classici fili alla finestra rischia di essere sanzionato.

Massima attenzione anche quando si annaffiano le piante. «Nel procedere all'annaffiatura di vasi di fiori o piante, collocate all'esterno delle abitazioni, deve essere evitato lo stillicidio sulla strada o sulle aree aperte al pubblico transito» stabilisce il Regolamento. Prevista una sanzione di 100 euro per chi non rispetta queste norme. 

 

Spazio inoltre alla pulizia dei marciapiedi e degli «ambiti di pertinenza privati». Nel periodo di massima pericolosità del rischio di incendi nell'ambito del territorio capitolino «tutti i proprietari, conduttori o utilizzatori di aree private destinate anche a giardino, sono tenuti a mantenerle costantemente pulite da sterpaglie, fogliame ed ogni altro materiale, al fine di evitare rischi di incendio». Ma anche durante e dopo «le precipitazioni atmosferiche e in caso di eventi atmosferici eccezionali che comportino accumulo di neve, grandine, acque meteoriche o fango» i proprietari, gli amministratori o gli utilizzatori di immobili sono obbligati a «tenere sgomberi», dalle ore 8 alle ore 20, i marciapiedi fino alla larghezza di 2 metri in corrispondenza degli accessi. E anche il rumore 'molestò viene regolamentato.

Gli antifurti delle abitazioni devono essere dotati di un «dispositivo temporizzatore che ne limiti il tempo di emissione sonora ad un massimo di cinque minuti complessivi». Chiunque utilizzi antifurti acustici in edifici, per impedire che il malfunzionamento del sistema d'allarme possa arrecare disturbo, è obbligato a esporre all'esterno e in modo visibile una targhetta con i riferimenti e il recapito telefonico di una persona «reperibile» che possa «far cessare immediatamente il disturbo».

Come anche dalle 22 alle 8 i servizi di nettezza urbana e il carico e scarico di cose, nell'abitato e nelle zone limitrofe, «devono effettuarsi in modo da non disturbare il riposo delle persone». E, per chi ha sete, guai ad attaccarsi ai classici nasoni, ovvero le fontane di Roma: anche qui è prevista la sanzione. Meglio affidarsi allo zampillo o avere un bicchiere. Per non pagare carissimo un semplice sorso d'acqua.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2023, 01:50
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