Pagò 15mila euro ma l'Ama non puliva Ristoratore riavrà le somme versate

Pagò 15mila euro ma l'Ama non puliva Ristoratore riavrà le somme versate

di Sofia Unica
Ha pagato le tasse come sempre. Puntuale per paura di multe o cartelle esattoriali. Quindicimila euro l'anno. Solo per la Tari. Eppure l'Ama lo ha ignorato. Come anticipato dal Messaggero domenica mattina in un articolo a firma di Adelaide Pierucci, il porta a porta per un ristoratore della Bufalotta (Mr Pizzami) non esisteva: non gli sono stati neanche mai consegnati i bidoncini per la differenziata. E lui, il gestore del locale, doveva caricarsi i rifiuti in macchina e fare 5 km per arrivare al più vicino cassonetto. Ora quelle fatiche sono state ripagate: la commissione Tributaria ha obbligato l'Ama a ridare al ristoratore le somme incassate.

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«Tale circostanza scrivono i giudici ha compiutamente dimostrato che l'odierna ricorrente («Mr Pizzami» ndr) non aveva mai potuto disporre dei bidoncini carrellati e di conseguenza non aveva mai fruito del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta e pertanto l'onere della prova a carico del contribuente del mancato servizio di raccolta dei rifiuti deve ritenersi in tal caso, pienamente assolto». Resta solo da quantificare l'importo del rimborso nei confronti del ristoratore assistito dagli avvocati Berardino Di Gregorio e Marco Triolo. Per i giudici va suddiviso per anni e calcolato in percentuale: «Mr Pizzami» dovrà essere risarcito del 50% per il 2013 e del 60% per gli anni successivi.


La sentenza emessa pochi giorni fa è chiara: «Alla luce dei principi di diritto - si legge - questo Collegio ritiene che nel caso di specie sussistono tutti i presupposti di legge per far sorgere il diritto al rimborso, volto a indennizzare il contribuente dei danni derivanti dalla mancata erogazione del servizio di raccolta di rifiuti porta a porta».
Ma ciò che potrebbe far saltare il banco sono le 15 class action pronte a partire nei confronti di Ama: ricorsi per mancato servizio svolto che potrebbe mettere in ginocchio il bilancio (già precario) della Municipalizzata. Il precedente di Mr Pizzami potrebbe far scattare una serie di ricorsi a catena. Anche il Campidoglio ha strigliato Ama chiedendo maggiore efficienza e un servizio degno dei costi sostenuti dai romani.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Febbraio 2020, 11:14
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