Ninni Bruschetta: «Caino, sfumature di mafia e di coscienza»

Ninni Bruschetta in scena al Brancaccino di Roma con "Il mio nome è Caino" di Claudio Fava

di ​Simona Santanocita
È nei panni di un uomo di mafia che uno fra i migliori caratteristi italiani (I cento passi, Boris, Quo Vado, Paolo Borsellino, Distretto di Polizia), Ninni Bruschetta, sarà protagonista de Il mio nome è Caino. Un successo teatrale ispirato all’omonimo romanzo di Claudio Fava, di cui l’attore è stato regista, proposto con un nuovo allestimento con musiche composte ed eseguite dal vivo dalla pianista Cettina Donato, raccontano all’unisono la storia. 
 
 

Chi è Caino? 
«Il cattivo per eccellenza, e ciò che l’autore Claudio Fava mette in evidenza, è la distanza fra Caino e Abele, tutto ciò che c’è nel mezzo. Una zona grigia, resoconto della coscienza del protagonista e storia ed evoluzione della mafia». 

È la sua prima volta da protagonista 
«È addirittura la mia prima volta in teatro dopo quarantacinque regie teatrali, senza aver mai calcato il palco». 

Come si sente? 
«Come quando non vedi l’ora di arrivare per andare a giocare una partita di calcio, perché recitare è troppo divertente». 

Ma non era destinato a fare l’avvocato? 
«A 18 anni il mio unico pensiero era non diventarlo, e poi avrei avuto un confronto con un grande avvocato: mio padre». 

Come l’hanno presa i suoi? 
«Mio padre grande appassionato di teatro bene, mia madre non l’ha mai accettato fino al suo ultimo giorno di vita. Tuttavia mi era sempre vicina e come tutte le mamme si vantava di me, per poi farmi notare di tanto in tanto che non ero laureato: era fantastica nel farmi saltare i nervi (ndr ride)». 

Qual era la sua passione? 
«La filosofia; ma alla fine delle superiori ho incontrato un grande regista messinese, mio maestro per due anni. Poi ho realizzato il mio primo spettacolo e continuo a lavorare da trentasei anni». 

È uno sportivo? 
«Corro seriamente da quindici anni. Gioco anche a tennis; ma sono una pippa, in compenso sono amico di Matteo Berrettini».
 
La vedremo presto in alcune fiction 
«Sì, in Made in Italy su Canale 5, in Come una madre con Vanessa Incontrada su Rai 1. Una partecipazione nell’ultimo Camilleri ne La stagione della caccia e poi mi vedrete ne I bastardi di Pizzofalcone». 

Film?
«Fra quelli girati a cui tengo molto: Andrà tutto bene di Francesco Bruni, protagonista Kim Rossi Stuart». 

Progetti?
«Uno spettacolo di Michele Sinisi da portare al Festival di Napoli dal titolo top secret».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Gennaio 2020, 08:30
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