Il piccolo Carlo Mattia è soffocato nel cuore della notte, per l'errore di un adulto. Il neonato, venuto al mondo, il 5 gennaio scorso, era nel letto con la mamma nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Sandro Pertini di Roma, quando tre giorni dopo è morto soffocato, presumibilmente dal latte che stava bevendo. Ma sarà l'autopsia a chiarire le cause del decesso.
Dieci minuti prima, l'infermiera in turno aveva fatto il giro del reparto ed il piccolo stava bene. Cosa è successo in quei dieci minuti a Carlo Mattia? Questa è la domanda ossessiva che in queste ore si sta facendo la mamma del bimbo, scrive Alessia Marani de Il Messaggero.
Ignorata dall'infermiera
Secondo la testimonianza della donna, 29 anni, che abita a Palombara Sabina, a nord-est della capitale, avrebbe chiesto aiuto perché esausta dopo 17 ore di travaglio, «ma nessuno mi è venuto in soccorso. Mi hanno ignorata» ed ora per lei, mamma per la prima volta, è iniziato l'incubo più nero. E se la procura di Roma ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo - al momento contro ignoti - la Asl 2 a cui fa capo il Pertini, si giustifica con una nota: «Dicono che hanno garantito tutta l’assistenza necessaria, che alle puerpere viene fatta firmare un’autorizzazione a tenere i figli con loro...
Omicidio colposo
Al vaglio degli inquirenti, quei 10 minuti di tempo, fatali per il bimbo, che è nato sano e stava bene, motivo per cui i genitori hanno subito chiesto aiuto ad un team di avvocati perché vogliono la verità. «Più volte ho chiesto in reparto di essere aiutata perché non ce la facevo da sola e di portare per qualche ora il bambino al nido per permettermi di riposare, eppure mi è stato detto sempre di no», mentre la donna, sfinita, faceva un'enorme fatica, anche perché a causa delle restrizioni Covid, gli accessi dei parenti possono essere molto brevi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Gennaio 2023, 11:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout