Le indagini sono partite dalla denuncia in stato di libertà per ricettazione, avvenuta nello scorso dicembre, di un ghanese, titolare di un'agenzia di viaggi e turismo sita in Borgo Vittorio, trovato in possesso di centinaia di voucher per l'accesso ai Musei Vaticani acquistati con carte di credito clonate, hanno consentito di risalire ad altro punto vendita, gestito da una coppia di stranieri.
I poliziotti, in stretta collaborazione con le autorità vaticane, Gendarmeria Vaticana e Direzione dei Musei Vaticani, hanno intercettato nei pressi dell'ingresso dei Musei un promotore turistico in possesso di numerosi voucher di ingresso, i cui codici risultavano oggetto di accertamento. Tramite il promotore si è risaliti alla agenzia turistica di riferimento, i cui locali venivano immediatamente sottoposti a perquisizione; in particolare, all'interno dell'agenzia venivano individuati e sequestrati 170 voucher, ciascuno per 10 ingressi ai Musei, acquistati con fraudolente transazioni online.
Dall'esame dei p.c.
dell'agenzia, anch'essi posti sotto sequestro, è emerso l'acquisto di oltre 1.000 voucher, per un totale di 10.000 ingressi, per un valore nominale di circa 210.000 euro, pari commercialmente a circa 400.000 euro ( i biglietti poi venivano venduti al dettaglio da promotori a cifre variabili dai 40 ai 60 euro). L'amministratore unico dell'agenzia di Viaggi e Turismo, cittadina tedesca ed il marito, un cittadino del Bangladesh, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di indebito utilizzo e falsificazioni di carte di credito e di pagamento e ricettazione.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Aprile 2019, 19:12
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