Monica Cirinnà attacca Calenda, ma in tanti, anche Gori e Chicco Testa, difendono l'ex ministro

Monica Cirinnà attacca Calenda, ma in tanti, anche Gori e Chicco Testa, difendono l'ex ministro

Un attacco maldestro. In piena campagna elettorale Monica Cirinnà attacca Carlo Calenda cercando di mettere in difficoltà il candidato sindaco di Azione. Incredibilmente, però, l'attacco le si ritorce contro anche grazie alle risposte di alcuni suoi compagni di partito come Giorgio Gori. 

Ma partiamo dall'inizio. Monica Cirinna, coinvolta qualche settimana fa nel vicenda dei 24mila euro rintracciati nella cuccia del suo cane in campagna, lancia un tweet al veleno nei confronti di Calenda: “Caro @CarloCalenda, Alitalia e molte altre crisi hanno dimostrato le tue pessime doti di amministratore! Dopo indicazione #Bertolaso come vicesindaco ed endorsement #Giorgetti è chiaro da che parte stai: il csx non fa per te, nonostante tu sia stato eletto coi voti del @pdnetwork

Un attacco che Calenda, un po' alla sua maniera, respinge decisamente al mittente. Con una certa "energia". “Alle brutte mi prendi come maggiordomo. Mi basta lo stipendio del cane. A Monica…un paio di mesi di silenzio va”. Evidente il riferimento del candidato sindaco di Roma alla questione - per ora rimasta senza spiegazione ufficiale - dei soldi nella cuccia del cane della tenuta della Cirinnà. 

Ma, oltre che la risposta al curaro di Calenda, la Cirinnà deve incassare molte critiche tra cui quella di Chicco Testa e Giorgio Gori. Testa le replica perentorio: “Monica @CarloCalenda è stato il miglior ministro dello sviluppo economico degli ultimi 20 anni”; mentre Giorgio Gori, rispondendo agli attacchi della ex sindacalista della Cgil, scrive: “Stavolta non condivido. @CarloCalenda è stato un bravo ministro ed è una persona perbene. Nella partita di Roma è un nostro avversario (a distanza, anch’io tifo per @gualtierieurope) ma perché dire che è di destra? Il rispetto tra i riformisti è un bene da preservare”.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Settembre 2021, 20:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA