Verdone, la Roma un...sacco bella: da Trastevere ai Parioli le strade del film cult

Verdone, la Roma un...sacco bella: da Trastevere ai Parioli le strade del film cult

di Michela Poi
Il film (1980) venne girato «in cinque settimane e due giorni» contro le sette settimane inizialmente previste, con grande difficoltà da parte di Carlo Verdone. Per lui si trattava del primo film da regista, sceneggiatore e attore protagonista, e doveva letteralmente «farsi in 6» affrontando sei ruoli diversi. L'ansia era alle stelle. Tanto che la sera prima del primo ciak , il produttore Sergio Leone bussò alla sua porta. «Andiamo a camminare», gli disse. E così i due si cimentarono in una passeggiata notturna per stemperare la tensione. Peccato che l'ansia non fosse l'unico problema di Verdone in quel momento: alla vigilia delle riprese venne colto da un improvviso attacco di emorroidi. Ma le sue disavventure non finirono qui. L'attore riuscì a beccarsi uno schiaffone da Sergio Leone. Perché? Non era arrivato abbastanza sudato sul set, in una scena che lo richiedeva (se guardate bene uno dei momenti che ritraggono Leo e Marisol a casa, noterete le cinque dita ancora stampate sul viso di Verdone). Non solo, in una delle scene girate insieme a Mario Brega, riuscì a farsi stropicciare talmente tanto la faccia, da portarne i segni per mesi. Fortunatamente le truccatrici riuscirono a coprire i lividi a colpi di correttore.

VIA PETROSELLI Davanti all'anagrafe l'incontro con Mario Brega
«Con Fiorenza abbiamo stabilito er principio de divide tutto a mezzi, me sembra giusto divide pure er caffè!» Nella scena Mario Brega diede dei pizzichi talmente forti a CarloVerdone da lasciarlo pieno di lividi in faccia. L'incontro tra Ruggero, Fiorenza e il padre venne girato a via Luigi Petroselli, davanti all'anagrafe, con piazza della Bocca della Verità sullo sfondo.




TRASTEVERE Il regista volle girare qui dopo un film di Tomas Milian
«Aho, è la terza volta. La prima m'hanno rotto er latte. La seconda.. niente. E stavolta l'olio». Il luogo fu scelto da Carlo Verdone dopo aver visto (e adorato) i film di Tomas Milian, alcuni ambientati proprio tra le vie di Trastevere. In memoria di «Un sacco bello» è stata apposta perfino una targa. E per chi vuole, esistono anche dei tour turistici guidati. La scena fu girata tra via di S. Dorotea e via Garibaldi, davanti a Porta Settimiana.



ALLE 12 AL PALO DELLA MORTE La partenza di Ferragosto? Viene ricordata ogni anno

«Alle 5 e mezza a Bolzano, alle 9 de matina a Cracovia, alle 10 di sera vuoi scommette che te fai la prima polacca??» L'appuntamento «a mezzogiorno ar Palo della morte» è diventato un must per gli appassionati del film che ogni 15 agosto si ritrovano in via Conti, a Vigne Nuove, con penne a biro e calze di nylon, per scattare un selfie e postarlo sulla pagina Facebook dedicata al film.



PIAZZALE DEI PARTIGIANI Alla stazione Ostiense l'incontro con il nuovo amico
«Precisamo subito la tabella de marcia! Noi se famo na tirata fino a Val di Chiana. Domani sera a mezzanotte stamo a Cracovia!»  La sede dell'appuntamento finale tra Enzo e l'amico di Martucci (personaggio amatissimo al quale sono dedicate centinaia di pagine social) è piazzale dei Partigiani, davanti alla Stazione Ostiense, con l'imponente fontana circolare a zampillo costruita negli anni 50 che ora non c'è più.



AL BIOPARCO Che fatica far uscire tutti gli animali: «Faceva troppo caldo»
«Ed ecchice ner territorio dei pinguini! N’ pochetto se sentiva dall’odore» Oltre 40 gradi. Troppo caldo pure per gli animali, che infatti non ne volevano sapere di uscire allo scoperto. Le scene all’interno dello zoo vennero girate con estrema difficoltà e ci vollero ben 5 giorni (su 5 settimane in totale) per portare a casa il lavoro. Questo perchè giraffe, rinoceronti e elefanti non avevano nessuna intenzione di farsi vedere. La scena fu girata al Bioparco, nel cuore di villa Borghese, ai Parioli.


 
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Luglio 2019, 11:50
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