Falene, è allarme invasione. Dopo topi, gabbiani e cinghiali

Falene, è allarme invasione. Dopo topi, gabbiani e cinghiali

di Michela Poi
Dopo i topi, i gabbiani e i cinghiali un nuovo allarme bestiale sta colpendo la Capitale: in questi giorni Roma è invasa dalle falene.
C'è chi dice che vengano per portare sfortuna, chi invece è convinto che siano magiche e preannuncino grandi eventi. Sicuramente sono fastidiose. E, che siano messaggere di buoni presagi oppure no, la realtà è che in questi giorni la città ne è piena.
Una vera e propria invasione di Roma e dintorni. Da Civitavecchia a Ladispoli, da Roma Nord a Roma Sud. Le Limantrie (Lymantriae Dispar, questo il loro nome scientifico) non si sono fatte alcuno scrupolo e come nella celebre battuta di Romanzo Criminale se so' - davvero - pijate Roma.
I romani impazzano sui social, tra chi teme un assalto ancor più pesante e chi si scambia consigli su come allontanarle dal proprio giardino.
Era accaduto già qualche anno fa. In Italia prima a Torino, poi a Parma, dove la circolazione aveva subito dei grossi rallentamenti e i cittadini si erano spaventati sul serio. Una pioggia improvvisa di insetti bianchi che aveva lasciato le persone senza fiato. Allarme rientrato, poi, dopo qualche giorno.
Questa volta, però, a rendere l'evento degno di nota si aggiunge una particolarità in più: le farfalle, di ogni dimensione e colore, svolazzano anche di giorno, nonostante siano notoriamente animali notturni. Un fatto insolito, ma neanche troppo.
«Si tratta di un ciclo naturale che si ripete ogni nove, dieci anni», spiega Francesco Petretti, biologo e presidente del Bioparco di Roma.
«La Lymantria Dispar, detta anche farfalla della quercia dal nome dell'albero di cui si nutre, è una specie che ha una fase lentissima di accrescimento della sua popolazione e che, ogni dieci anni, ha invece un boom demografico improvviso che ne dura circa tre». Ecco svelato l'arcano.
I motivi dell'aumento sono i più vari. Uno di questi - secondo Giuseppe Carpaneto, professore di zoologia dell'Università Roma Tre - sarebbe la diminuzione dei loro predatori naturali: insettivori che sono scomparsi a causa delle disinfestazioni effettuate dall'uomo. Un esempio? I coleotteri.
Sul perché volino anche in diurno, i pareri sono diversi. Alcuni parlano di una conseguenza del sovraffollamento stesso: le falene costruiscono i loro nidi nelle cavità all'interno degli alberi, specialmente querce, ma essendo in troppe troverebbero la poltrona già occupata.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Giugno 2019, 09:47
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