Max Giusti: «Il mio show post lockdown, perché far ridere è un dovere». Il 1° agosto al Teatro romano di Ostia Antica

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di Paolo Travisi
Un comico non può mai tirarsi indietro. Non davanti al suo pubblico, con cui ha stretto un patto: far ridere. Nonostante tutto, Covid incluso. Max Giusti, appartiene a quella categoria, e il suo Va tutto bene 2020 - in scena sabato 1° agosto al Teatro di Ostia Antica - è un inno alla voglia di divertire e divertirsi.

La positività è indispensabile?
«La prima data è stata a Milano, una bellissima festa, dove ho detto che la cosa complicata sarebbe stata farmi smettere. Dopo tutti questi mesi in casa a fare le dirette social, stare live sul palco è la cosa più bella. Si dice sempre che si ha bisogno di far ridere, stavolta è vero e ci sarà tanta positività».

L’idea dello spettacolo è nata durante il lockdown?
«La prima parte si, perché eravamo partiti prima del lockdown quando tutti volevano fare gli chef, l’unico mestiere in cui si può trattare male chiunque, adesso invece tutti vogliono fare i virologi e dire la propria».

Cambia il modo di fare comicità in questo momento?
«Un po’ si e un po’ lo usi. La cosa più dura per un comico è quella di mostrare sempre il lato positivo, da noi ci si aspetta il graffio, la critica. L’esperienza di Milano, città molto colpita dal virus, mi ha fatto capire che si può fare».

Nei mesi scorsi ha debuttato al cinema e tornato in tv. Esperienze da ripetere?
«Sto scrivendo il soggetto del secondo film, mentre nel primo c’era la figura di mio padre, nel prossimo ci sarò più io dentro, con le mie malinconie, ma sempre in chiave di commedia. Sarà un film corale, con me tra i protagonisti, altrimenti non me lo farebbe fare nessuno».

Un ricordo di Max Giusti di ieri ed una visione di domani?
«Ieri dicevo che tutto nella vita è possibile, nel futuro mi vedo uno che cerca di passare agli altri questo convincimento».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Luglio 2020, 10:40
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