A Malagrotta nessun allarme diossine. Sono confortanti le dichiarazioni dopo i rilievi di Arpa Lazio in seguito all'incendio di mercoledì al Tmb di Malagrotta a Roma. I dati degli inquinanti, infatti, anche se in aumento rispetto ai giorni scorsi, sono ancora entro i parametri di legge e quindi non descrivono situazioni allarmanti. Le diossine, in particolare, si attestano sotto i limiti indicati dall'Oms pur evidenziando la presenza di «una fonte di emissione». L'Arpa nel suo rapporto sottolinea che «i valori del particolato (PM10 e PM2.5) misurati il 15 giugno nelle centraline dei comuni di Roma e Fiumicino non evidenziano un generale incremento delle concentrazioni rispetto ai giorni precedenti e non si rilevano superamenti del limite giornaliero del PM10». L'analisi degli altri inquinanti (biossito di azoto, benzene) misurati presso la stazione di Malagrotta «evidenzia concentrazioni al di sotto dei limiti di legge». Le concentrazioni sono raddoppiate ieri rispetto ai precedenti valori medi «per il venir meno della spinta delle polveri verso l'alto presente nelle prime e più attive fasi dell'incendio».
Da tre a sei mesi per le cause dell'incendio
Intanto nel pomeriggio sono andate avanti le operazioni di spegnimento dei focolai attivi all'impianto dei rifiuti di Roma andato a fuoco due giorni fa.
Nell'indagine si cercheranno eventuali analogie con gli altri incendi, avvenuti tra il 2018 e il 2019, che hanno interessato impianti Tmb a Roma e in questo ambito le verifiche sui sistemi di videosorveglianza presenti a Malagrotta potrebbe fornire elementi utili. Si procederà anche all'analisi del sistema antiincendio presente a Malagrotta per verificare se ha funzionato il segnale di preallarme, di allarme e le bocchette dell'acqua.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Giugno 2022, 18:44
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