Maddalena Urbani aveva solo vent'anni, quasi 21 (li avrebbe compiuti a maggio). È morta pochi giorni fa, per una sospetta overdose: ma probabilmente si poteva salvare. Venerdì sera infatti si era sentita male e aveva trascorso tutta la notte «respirando male e rantolando»: ben 12 ore di agonia, prima di morire nella mattinata di sabato nella casa in cui il siriano Abdul Aziz Rajab, 64enne ai domiciliari per droga, Maddalena si trovava insieme all'amica Carola.
Come racconta oggi Alessia Marani sul quotidiano Il Messaggero, c'è anche il sospetto che la giovane sia stata stuprata prima di morire: il siriano è indagato dalla Procura di Roma per morte in conseguenza di altro delitto e sarà ascoltato in carcere domani. Ma non è l'unico nel mirino degli inquirenti: a cedere la droga a Maddalena sarebbe stato infatti un altro pusher, 'il libico', un altro straniero col quale la ventenne si era vista in via Vibio Mariano sulla Cassia. Con lui si era allontanata per mezz'ora, con l'amica ad aspettarla seduta su una panchina. E al 'libico', gli inquirenti ora danno la caccia.
L'autopsia, in programma oggi, dovrà stabilire a che ora risale effettivamente la morte della ventenne (la chiamata al 118 è delle 13,30 di sabato) e se questa ha subito violenza, oltre a dire quale sostanza ha provocato l’overdose (forse un mix di droghe e tranquillanti). L'amica Carola, interrogata dagli investigatori della Mobile, si è confidata anche con il titolare del bar di Perugia in cui Maddalena, figlia del medico Carlo Urbani, eroe della Sars morto nel 2001, lavorava.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Marzo 2021, 13:21
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout