Luca Sacchi, tutti i dubbi di papà Alfonso: «Anastasiya, bugie e telefonate notturne. Troppe cose non tornano»

Luca Sacchi, tutti i dubbi di papà Alfonso: «Anastasiya, bugie e telefonate notturne. Troppe cose non tornano»
Tante, troppe cose non tornano nell'omicidio di Luca Sacchi. Lo sa anche il papà Alfonso, che ammette di essere tormentato da tantissimi dubbi ma dice di essere certo di una cosa: «Mio figlio con la droga non aveva nulla a che fare».

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Intervistato da Camilla Mozzetti per Il Messaggero, Alfonso Sacchi punta il dito ancora una volta contro Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata del figlio, e l'amico Giovanni Princi: «Dai tabulati telefonici emergono telefonate notturne tra loro, perché si sentivano di notte? Poi ricordo bene che quest'estate eravamo in vacanza in Veneto e c'erano anche Princi con la fidanzata Clementina, Luca trovò Anastasiya e Princi a fumare dell'erba e si arrabbiò, dicendole: "Non mi interessa cosa fa Giovanni ma tu non devi fumare". Tra Anastasiya e Princi c'era una certa complicità, io e mia moglie abbiamo percepito questo».

Il papà di Luca Sacchi attacca anche Domenico Munoz, altra figura centrale per le indagini: «Era stato Princi a presentarlo a mio figlio, ma non lo ritengo credibile: ha più volte cambiato versione, stanno mentendo tutti, altrimenti avrebbero detto la verità già la sera dell'omicidio». Alfonso Sacchi torna poi a difendere la memoria del figlio: «Sì, era stato fermato una sera insieme a Princi e a un altro pregiudicato per droga, Fabio Casale. Nel caso di Luca, però, ci fu una semplice identificazione e niente di più».

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Su Anastasiya i dubbi emergono sempre di più, a cominciare da ciò che riguarda il conto bancario di Luca: «Lei aveva tutte le credenziali dell'home-banking e della casa vacanze, le abbiamo chiesto i codici e ce li ha dati sbagliati. Su quel conto c'erano circa 15-18mila euro, me lo disse Luca qualche giorno prima di morire. Lui aveva prelevato 4mila euro, mille li diede a me per la rata del mutuo del ristorante, col resto aveva acquistato uno scooter usato di cui sono l'intestatario dell'assicurazione».

Non è però solo questo a lasciare più di un dubbio sulla posizione di Anastasiya Kylemnyk. «Sono stato io a informare tutti della morte di Luca: uscito dalla terapia intensiva, c'erano Giovanni Princi con Clementina, Domenico Munoz e Anastasiya. Chi era lì aveva anche sentito Princi dire "Se è morto, andiamo a farci una birra e un panino, ho fame"» - attacca Alfonso Sacchi - «Anastasiya quella notte arrivò tardi in ospedale, dicendo di essere stata trattenuta dai carabinieri. L'avevo chiamata tre volte, ero preoccupato: se uno ti ha colpito in testa puoi avere una commozione. C'è un'altra cosa che non torna: Anastasiya era arrivata in ambulanza dopo oltre un'ora, ma chi era al pub aveva visto solo quella che aveva portato via Luca. Dove l'ha presa?».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Dicembre 2019, 12:09
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