Omicidio Luca Sacchi, il giallo dell'ultima telefonata. E il Pm inchioda ​Anastasiya: «Nello zaino i 70mila euro per comprare la droga»

Omicidio Luca Sacchi, il giallo dell'ultima telefonata. E il Pm inchioda Anastasiya: «Nello zaino i 70mila euro per comprare la droga»

di Emilio Orlando
È giallo sull’ultima telefonata ricevuta da Luca Sacchi. Il personal trainer, infatti, subito dopo aver chiuso la cornetta, pur costretto a letto per un grave dolore alla schiena, decide di vestirsi e uscire; il tutto a poche ore dall’omicidio. Il mistero si infittisce analizzando i tabulati e potrebbe essere l'ultima telefonata a fornire la svolta sulla motivazione che porta Luca, senza alcun preavviso, a raggiungere il John Cabot pub davanti al quale, poco più di tre ore dopo, verrà ucciso da un colpo di pistola alla testa in quella che, inizialmente, la sua fidanzata Anastasiya Kylemnyk aveva definito una rapina finita male.

La Procura di Roma ha ora ottenuto il giudizio immediato per i sei indagati nell'inchiesta sull'omicidio Sacchi. Si tratta dei pusher considerati gli autori materiali dell'aggressione, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, accusati di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, del presunto grossista Marcello De Propris, accusato di concorso in omicidio per aver fornito la pistola, e del padre Armando, che risponde di detenzione di droga. A processo pure Anastasiya e Giovanni Princi, l’amico di Luca che sarebbe il tramite tra gli spacciatori e la comitiva dell’Appio Latino, che voleva affermarsi nello spaccio di droga nel quartiere.

Anastasiya e Princi sono coinvolti nel segmento di indagine sul tentato acquisto di sostanza stupefacente. Il pm Nadia Plastina, a pagina 2 del decreto con cui ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, scrive che Del Grosso, Pirino e De Proprissi accordavano con Princi Giovanni e Kylemnyk Anastasiya per la vendita dell’ingente quantità di stupefacente a favore di questi ultimi... la Kylemnyk aveva con sé nello zaino i 70mila euro convenuti quale prezzo dello stupefacente”.

È sul rapporti tra Anastasiya e Princi e sui loro legami con I narcotrafficanti che si sono concentrate le indagini. Intanto i tabulati tra la baby sitter ucraina e il suo fidanzato mostrano un rapporto incrinato dopo le vacanze, quando il legame tra la ragazza e l’amico di Luca si sarebbe stretto, sfociando in un’amicizia speciale. I due litigavano, Luca la accusava di averlo tradito e lei gli diceva che era un “coglione” è un “mammone”.

La ragazza spariva per ore, Luca le chiedeva dove fosse e lei riappariva dopo molto tempo. «Stai con uno dei tuoi amanti?», scriveva lui per provocarla. E la baby sitter scattava: «Basta, da ora in avanti faccio quello che voglio».

E ancora: «Quindi tu starai sempre dalla parte di tua madre e mai dalla mia, giusto? Se ti dice: scegli o me o lei, tu dirai mammina, vero?». Ancora, il 13 settembre: «Non mi rompere, mi hai stufato. Non perché voglio che tu lo sappia, ma d'ora in avanti, te l'avevo già detto, faccio quello che voglio e non una relazione di costrizioni».

Anastasiya vomitava un risentimento forse fino ad allora represso: «Ma che cazzo vuoi dire che io ti tratto come fai te? Che ti perculo davanti agli altri. O che per caso ti mando a casa col rischio che succede qualcosa e io me ne vado perché ho sonno o perché mamma si preoccupa. Penso sempre in primis a te, in cambio ho un coglione che mi dice che la mia vita fa schifo e mi sfogo con lui. Sappi che la mia vita ha cominciato a fare schifo da quando ci sei tu".

Luca, dal canto suo, da una parte non riusciva a staccarsi da lei, dicendole che l’amava, ma dall’altra non riusciva a sopportare il nuovo lato oscuro della fidanzata, quello della droga. Scrive Luca: «Non mi sono fidato troppo perché eri un po' fatta e avevo paura di qualsiasi cosa». E lei: "Vaffanculo”. Il ragazzo aggiunge: “Hai fatto proprio una cazzata grossa come una casa e ti giuro mi ha dato proprio fastidio. Ancora non ho risolto, per un motivo o per l'altro. Certe volte mi scordo, altre non se po' fa'".

Infine l’ultima conversazione, la sera in cui il personal trainer viene ucciso. Alle 19.37 del 23 ottobre lui chiede a lei come va e lei dice di essere alla casa vacanze. Un minuto dopo Anastasiya sparisce, così lui, alle 19.48 la chiama ma non ottiene alcuna risposta. “Amo, dove sei?”, le scrive. Sono le ultime parole disponibili dai tabulati, dopo arriverà la chiamata misteriosa che porterà Sacchi a uscire di casa e a morire.
Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Gennaio 2020, 13:01
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