Omicidio Luca Sacchi, spuntano due narcos: «Erano davanti al pub»

Omicidio Luca Sacchi, spuntano due narcos: «Erano davanti al pub»

di Emilio Orlando
La sera dell'omicidio di Luca Sacchi alla Caffarella c'erano anche due personaggi di grosso calibro nel mondo del narcotraffico romano che dovevano recuperare i 60mila euro che Anastasiya aveva nello zaino e che si sono allontanati dopo la sparatoria. È l'ultima indiscrezione che trapela dagli investigatori che stanno lavorando al caso dell'esecuzione. I detective non hanno dubbi. Quei soldi servivano per acquistare una partita di droga che era arrivata dalla piazza di spaccio di Tor Bella Monaca, attraverso gli emissari che l'avevano portata fino alla Caffarella.

Ma che fino ha fatto il prezioso carico ed i soldi? I due ventenni, finiti in manette Valerio Del Grosso e Paolo Pirino - il primo reo confesso dell'omicidio mentre l'altro è considerato un complice - dopo aver sparato a Luca hanno recuperato il denaro per poi consegnarlo, insieme alla pistola al boss del casilino che era stato raggirato dalla comitiva di pusher e che aveva anche armato l'assassino. Con il passare del tempo emerge sempre di più la marginalità della figura della vittima rispetto allo spaccio. Quella sera era stato trascinato lì, forse inconsapevolmente, e si è trovato in una situazione che poi gli è scappata di mano.

Rimane persona informata sui fatti Anastasiya Kylemnyk. La baby sitter ucraina, con cui Luca era fidanzato da 4 anni, non è stata ancora ascoltata dai detective. La lente d'ingrandimento della procura, rimane puntata sui contatti e sui rapporti degli altri componente del gruppo che erano nei pressi del pub la sera del 23 ottobre. Accanto alle figure di Simone Piromalli (un testimone oculare) e Giovanni Princi (ex compagno di classe di Luca noto alle forze dell'ordine per droga) e degli altri sette componenti della comitiva, potrebbero aggiungersene presto altre di maggior rilievo criminale. Per dipanare le nebbie che ancora avvolgono questa vicenda i carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci e del reparto investigazioni scientifiche stanno lavorando per recuperare le conversazioni di WhatsAppe e di Telegram che erano state cancellate subito dopo il delitto.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Novembre 2019, 09:08
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