Luca Sacchi, la famiglia: «Dal teste Munoz tre versioni diverse». L'accusa choc sulla sigaretta

Luca Sacchi, la famiglia: «Dal teste Munoz tre versioni diverse». L'accusa choc sulla sigaretta
Luca Sacchi, la famiglia non ci sta: dopo la testimonianza di un amico di Luca, Marino Munoz, che - come emerso ieri - avrebbe parlato di «cose poco lecite» la sera dell'omicidio del 24enne personal trainer, la famiglia della vittima, tramite gli avvocati, ha rilasciato una dichiarazione. «Il testimone Munoz riferisce esclusivamente proprie impressioni non indicando alcun elemento concreto da cui poter desumere un eventuale e presunto coinvolgimento di Luca Sacchi nella vicenda», ha fatto sapere la famiglia.

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«Questa è la terza dichiarazione diversa rilasciata da Munoz - proseguono i legali-. Ciò che emerge, invece, in maniera inequivocabile, è che è stato lui a ritardare l'ingresso di Luca nel pub per via di una sigaretta, senza la quale il giovane Sacchi sarebbe entrato all'interno del locale e quasi certamente non si sarebbe imbattuto in Del Grosso». «Nei giorni scorsi abbiamo convocato Munoz per essere ascoltato mediante indagini difensive, ma egli ha preferito non presentarsi senza addurre alcuna giustificazione», concludono i legali dei Sacchi. 



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«La sera dell'aggressione ho percepito che Luca, Anastasia, Giovanni Princi e le persone notate in via Latina stavano facendo qualcosa di poco lecito e, come da mia abitudine, ho preferito farmi i fatti miei», aveva raccontato Munoz, sentito come persona informata sui fatti il 6 dicembre scorso.
«Ritengo molto verosimile - aveva aggiunto - che la sera dell'aggressione Luca, Anastasia, Princi, i due soggetti conosciuti da quest'ultimo e probabilmente i due aggressori, avessero concordato una cessione o l'acquisto di sostanze stupefacenti».



INTERCETTAZIONE DEL GROSSO, 'PRENDO QUELLA COSA' «Ascoltami, sto con un amico mio che conosci bello fulminato…ma se invece io vengo a prendermi quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta? poi ti faccio un bel regalo…». Al Giornale Radio Rai in esclusiva l'audio dell'intercettazione in cui Valerio Del Grosso, il giovane ora in carcere con l'accusa di aver ucciso Luca Sacchi, parla con l'amico Marcello De Propris, anche lui in cella.

La «cosa» cui si riferisce Del Grosso secondo gli investigatori è la pistola che De Propris avrebbe poi dato a Del Grosso, che fa riferimento ai settantamila euro che Anastasya avrebbe avuto con sé nello zainetto poi rapinato alla ragazza la quale, sempre secondo la tesi della procura, quella sera era davanti al Pub in zona Colli Albani assieme al fidanzato Luca Sacchi e ad un altro amico di lui, Giovanni Princi, anche lui agli arresti, per una compravendita, poi finita tragicamente, di una ingente quantità di droga. 

Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Dicembre 2019, 14:18
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