Inciso su di esse si legge in altorilievo: «I lampioni sono collegati con il reparto maternità del Policlinico Agostino Gemelli. Ogni volta che la luce pulserà vorrà dire che è nato un bambino. Quest’opera è dedicata a lui e ai nati oggi in questa città». La performance è stata realizzata per la prima nel lontano 1998 e da allora trasloca di città in città, di Paese in Paese, relazionandosi con luoghi e culture diverse, per portare avanti con sé la voglia di celebrare la vita che valica confini e barriere. Il progetto, presentato dal MAXXI, a cura di Hou Hanru e Monia Trombetta e in collaborazione con Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha già avuto un primo approccio con la Città Eterna quasi vent’anni fa, nel 2000, anno del Giubileo.
In quel periodo, ogni volta che un bambino faceva il primo vagito nel reparto maternità dell’Ospedale Universitario - in cui si contano in media 4000 nascite l’anno e 11 al giorno - ad irradiare una luce quasi accecante erano i 28 lampioni che percorrono Via della Conciliazione.
L’obiettivo perseguito ai tempi dall’artista, rimasto invariato anche oggi nella cornice di Piazza del Popolo, è quello di distrarre i passanti per un attimo dal flusso ordinario della quotidianità cittadina
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Luglio 2019, 09:22
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