Impegnate nella perquisizione domiciliare di una villa nell'ambito di un'indagine per bancarotta fraudolenta, le Fiamme Gialle della Compagnia di Colleferro si sono imbattute in un vero e proprio museo, ad ornamento sia del giardino che degli ambienti interni dell'abitazione, costituito, tra gli altri, da tronchi e porzioni di colonne, anfore da trasporto, un'iscrizione in lingua greca, pezzi di ceramica comune romana, valve di ostriche e denti. Stando a un esame sommario del direttore del Museo Archeologico Comunale di Colleferro, i reperti scoperti sarebbero di notevole importanza scientifica e culturale e proverrebbero da unico luogo, molto probabilmente una domus romana risalente al periodo tra il I e il IV - V sec. d.C. Inoltre, la presenza di due piccoli pilastri decorati a rilievo, di epoca altomedievale (VIII -IX sec. d.C.), induce a ritenere l'edificazione, nello stesso sito, di una chiesa, verosimilmente uno dei tanti oratoria presenti nel Basso Lazio.
Gli oggetti potrebbero essere stati acquistati sul mercato clandestino proprio con i proventi derivanti dalla distrazione di beni ai danni dei creditori dell'impresa, di proprietà della coppia.
I reperti sono stati sequestrati e affidati in custodia al Museo Archeologico Comunale di Colleferro, in attesa delle operazioni di classificazione e delle determinazioni inerenti al restauro e all'assegnazione definitiva per l'esposizione al pubblico. I due coniugi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Velletri per i reati previsti dalla normativa a tutela del patrimonio archeologico.
Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Giugno 2018, 12:50
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