Ostia, lo stabilimento La Casetta dopo un'assurda odissea di sei anni una nuova beffa: la concessione non verrà restituita e andrà all'asta - LA VIDEO DENUNCIA

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Oltre ai danni, le beffe, per La Casetta di Ostia. Non si tratta di un refuso, ma di una declinazione al plurale voluta per quanto accaduto allo stabilimento balneare: un tempo fiore all'occhiello del territorio lidense e frequentato da tantissimi vip ed esponenti della classe dirigente italiana, oggi quasi completamente distrutto, sotto i colpi della burocrazia, dell'azione della natura e del vandalismo. Un'eccellenza del litorale ridotta alla decadenza. 

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La Casetta di Ostia, storia di una beffa burocratica

Quello che un tempo era uno degli stabilimenti più in voga di tutto il litorale romano (tra i clienti abituali ci furono anche Giulio Andreotti, Ugo La Malfa, Vincenzo Parisi, Cesare Geronzi e Alessia Marcuzzi), oggi appare una struttura abbandonata e quasi completamente distrutta. Lo stabilimento La Casetta, come Leggo aveva già spiegato in più occasioni qualche tempo fa, era stato incamerato dallo Stato il 9 marzo 1990 ma poi era giunta un'indagine con l'accusa di abuso edilizio. Alla luce di quell'inchiesta, il Comune di Roma aveva deciso di revocare le concessioni demaniali e, nel maggio 2016, alla struttura erano stati apposti i sigilli. Quella chiusura forzata, tuttavia, è stata recentemente dichiarata illegittima, dal momento che la IV Sezione Penale del Tribunale di Roma aveva assolto i concessionari dello stabilimento dall'accusa di abuso edilizio.

La Casetta di Ostia, ciò che resta dello stabilimento

Con la chiusura forzata, quello che un tempo era uno stabilimento estremamente di moda si è rapidamente trasformato in un agglomerato di detriti e macerie.

Oggi resta ben poco di ciò che era stata La Casetta negli ultimi 30 anni, uno stabilimento con strutture di pregio. Da un lato i vandali, che nonostante i sigilli hanno danneggiato tutti i locali, dall'altro la forza distruttiva della natura sul litorale (si pensi, ad esempio, alla mareggiata che nel giugno scorso distrusse completamente quello che era il bar dello stabilimento). Nell'area, oggi, restano solo detriti, come i resti di travi e chiodi che spesso e volentieri finiscono in mare, costituendo anche un pericolo per i bagnanti.

La Casetta di Ostia, il caso della mancata concessione

Dopo i quattro anni e mezzo di chiusura forzata, nel frattempo la concessione allo stabilimento La Casetta di Ostia era scaduta ed il Comune di Roma, invece di restituirla come ci si aspettava dopo la sentenza di assoluzione (contro cui il Campidoglio ha deciso di non ricorrere in Appello), ha deciso di metterla all'asta. Una incredibile, ulteriore beffa per i gestori.


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2021, 19:23
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