Gaia e Camilla morte investite a Corso Francia, un testimone: «Volevano scavalcare il guardrail»

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«I corpi delle due ragazze erano distanti qualche metro tra loro e lontani dalle strisce». A raccontarlo un residente di Corso Francia che stanotte è arrivato sul luogo dell'investimento in cui sono morte Gaia e Camilla, le due sedicenni che stavano tornando a casa dopo una serata a Ponte Milvio. «Dalle prime informazioni erano dirette verso Collina Fleming - aggiunge - probabilmente volevano scavalcare il guardrail».

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«Abbiamo sentito un gran boato e siamo usciti dal locale. Pensavo a un tamponamento, poi ho visto le ragazze a terra. Penso siano state sbalzate per diversi metri». Dice il gestore di un locale di Corso Francia, tra i primi a soccorrere Gaia e Camilla.

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«Non pioveva in quel momento - ricorda - è stata una scena terribile. Quando sono arrivato erano ferme diverse auto, ma l'investitore non l'ho visto. Sull'asfalto abbiamo trovato una targa di una macchina che abbiamo consegnato alla polizia. Poi abbiamo accolto i genitori delle ragazze nel nostro locale, erano sconvolti. Il papà di una delle sedicenni lo conosco da tempo, è un nostro fornitore».

«Poco dopo la mezzanotte abbiamo sentito un grande frastuono e come me sono usciti anche alcuni clienti dal locale. Pensavamo ad un tamponamento, poi abbiamo visto le due ragazze per terra. La polizia è arrivata dopo pochi minuti, poi è sopraggiunta l'ambulanza ma non c'è stato nulla da fare. Anche un paramedico con lo scooter che passava per caso si è fermato per dare una mano. Sulle dinamiche non possiamo dire nulla, non ho visto. Quella è una strada larga, dritta, dove di notte tutti corrono e che per questo può diventare pericolosa. Bisognerebbe fare qualcosa per obbligare la gente a mantenere una velocità adeguata». Così all'Ansa Alessio Ottaviano manager del ristorante T-Bone Station a ridosso di Corso Francia.
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Dicembre 2019, 14:16
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