Ilaria D'Amico, condannato il commercialista infedele: «Fine di un incubo»

Ilaria D'Amico, condannato il commercialista infedele: «Fine di un incubo»

di Davide M. Ruffolo
Aveva amministrato le finanze di Ilaria D'Amico in modo illegale e per questo Davide Censi, commercialista della regina del calcio di Sky, al termine di una lunga querelle, è stato condannato a due anni e sei mesi per appropriazione indebita. Non solo, l'uomo dovrà pagare anche una provvisionale da 50mila euro come disposto dal giudice monocratico del tribunale di Roma. Prescritte, invece, tutte le contestazioni fino al 2010 e che erano finite nel fascicolo processuale.
 
 


Si è conclusa così l'interminabile battaglia legale che vedeva contrapposti la giornalista e attuale compagna del calciatore Gigi Buffon e il suo ex commercialista reo di aver raggirato la propria cliente. A raccontare la surreale storia era stata la stessa presentatrice che, in due distinte occasioni, è stata sentita dal giudice. Tutto aveva origine quando «nel 2013 avevo avvertito il mio commercialista perché era arrivata la finanza. Lui mi rassicurò e pensavo si sarebbe tutto risolto senza problemi». Ma, sfortunatamente per la bella giornalista, quello era solo l'inizio: «È stato un incubo, questa persona ha amministrato i conti senza alcuna professionalità, altro che commercialista», il commento della giornalista.

«All'inizio l'accertamento delle fiamme gialle doveva riguardare solo il 2011 e il 2012 ma trovando irregolarità, veniva scandagliato tutto a ritroso fino al 2008 e così mi veniva contestato di tutto. Non solo mi sono stati fregati i soldi ma i miei conti sono stati anche amministrati male, come si dice in gergo: cornuta e mazziata». Nella stessa udienza aveva parlato anche l'imputato che si era difeso raccontando «la somma contestata non me la sono intascata. Non c'è un euro entrato nei miei conti che non ha una giustificazione. Se fosse stato vero, saremo stati sepolti da cartelle esattoriali. L'accertamento alla D'amico non era per tasse non pagate ma per aver inserito costi indeducibili. Le tasse le ha evase, non è che non le ha pagate infatti lei non si è rivolta al tribunale civile».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Aprile 2018, 09:54
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