Il governo salva l'acqua a Roma: col decreto prelievi più bassi da Bracciano

Il governo salva l'acqua a Roma: col decreto prelievi più bassi da Bracciano

di Lorena Loiacono
Mancano 24 ore al fatidico 28 luglio, domani, quando Roma si vedrà costretta a razionare l'acqua. Chiudendo i rubinetti a turni di 8 ore. Un'emergenza piena, dettata da questa pazza estate fatta di siccità anomala, su cui ora interviene anche il Governo con procedure speciali. 

L'obbligo per legge, rispettato dalla Regione con un'ordinanza che prevede di non prelevare altra acqua dal lago di Bracciano già in forte sofferenza, potrebbe essere alleggerito con un decreto legge. Prelevando un minor quantitativo di acqua, infatti, si andrebbe a limitare l'abbassamento del livello del lago, da un lato, e si andrebbe ad evitare lo stop all'erogazione dell'acqua, come previsto da Acea che resta senza fonti da cui prelevare. Questo, in sostanza, l'esito degli incontri che da due giorni tengono alta l'allerta sulla questione siccità nella Capitale. La cabina di regia, richiesta dalla sindaca Raggi, è stata avviata martedì con un primo tavolo interlocutorio e ieri è andata avanti tra Regione e Acea con un nuovo tavolo tecnico.

Ieri inoltre un nuovo incontro, nella sede dell'Autorità di bacino, ha visto la partecipazione del ministro dell'Ambiente, Galletti per trovare soluzioni alternative. E la possibilità più concreta, soprattutto di fronte alla possibile dichiarazione dello stato di calamità da parte del Governo, sarebbe quella di permettere ancora captazioni su Bracciano ma in minor misura. Sono ore concitate in cui gli allarmi si susseguono.

A rischio ora c'è anche la stagione estiva per il turismo: «Siamo seriamente preoccupati ha spiegato Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma - ci stiamo organizzando con convenzioni con autobotti che forniranno acqua ad alberghi che sono muniti di vasche di accumulo, ma non si può pensare che si possa andare avanti per molto: il rischio per ristoratori ed albergatori è quello di dover chiudere».

Il tempo stringe, domani potrebbe arrivare lo stop sulle captazioni nel lago di Bracciano e altre possibili fonti non ce ne sono. Lo ha comunicato Acea alla Regione Lazio specificando che «le fonti di approvvigionamento attualmente in uso destinate al fabbisogno idropotabile di Roma, con la sola eccezione di Bracciano, non possono essere allo stato incrementate della loro portata derivata».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Luglio 2017, 09:14
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