Il Civico Giusto, parte a Roma da viale Giotto 24 il progetto europeo

Il Civico Giusto, parte a Roma da viale Giotto 24 il progetto europeo

di Lorena Loiacono

Si parte da viale Giotto 24, a Roma. Ma il filo della storia, quella vera, è tanto lungo da portare lontano chiunque ne voglia seguire le tappe. Parte da viale Giotto 24, dunque, il progetto europeo "Il Civico Giusto": è stata posta lì infatti, nella Giornata dei Giusti, la prima mattonella che "segna e riconosce" le case di chi, al momento giusto, decise di non voltarsi dall'altra parte. L'opera è stata realizzata dall'artista Dante Mortet, delle dimensioni di un consueto numero civico, e rappresenta un carrubo: simbolo di fertilità e solidarietà. Il progetto è stato lanciato dal Romabpa - Mamma Roma e i suoi figli migliori: un civico artistico che verrà apposto sui muri delle case che hanno ospitato ebrei, partigiani, perseguitati politici braccati dai nazifascisti.

LA VOCE DI ELIO GERMANO

Sul civico è stato disegnato un QR code, basterà inquadrarlo per entrare nella storia, in quelle pagine fatte di voce, immagini e video. E soprattutto di racconti, con la voce narrante di Elio Germano, le immagini d’epoca dell’Istituto Luce e quelle fornite dalle famiglie Fantera e Moscati. Un prodotto audiovisivo, sottotitolato in lingua inglese, che ha coinvolto tanti giovani guidati dal regista Paolo Bianchini. Il minidocumentario è disponibile anche sul sito www.ilcivicogiusto.it “La Storia (con la esse maiuscola) altro non è che la somma di tante incredibili storie personali – spiega l'attore Elio Germano - nel bene e nel male è sempre fatta dalle scelte, giorno per giorno, di ogni singolo individuo. Questa iniziativa ci aiuta a ricordare che abbiamo tutti un grande potere di cambiare nel bene e o nel male la vita degli altri. E volendo o non volendo, di fatto, lo facciamo ogni giorno. È così che, tutti insieme, scriviamo la Storia. Dovremmo esserne più consapevoli”

PERCHE' VIALE GIOTTO

La scelta della strada, come spiegato da Fabrizio Fantera, figlio di uno dei “Giusti tra le Nazioni” ricordato a Yad Vashem, non è stata certo casuale: “Sul viale Giotto, a Porta S.

Paolo, tre pietre d’inciampo al civico 3 ricordano la famiglia Veneziani che venne rastrellata, probabilmente per una spiata, e inviata a morire ad Auschwitz. Al civico 24 nessun segno. Eppure proprio lì Bruno Fantera e sua madre Esifile - mio padre e mia nonna - nascosero e salvarono un’intera famiglia di ebrei romani, ospitandoli fino alla liberazione: stessa strada, stessa città, stesso periodo storico eppure una grande differenza. C’è chi ha deciso in un senso e chi in un altro, ma finora si è potuto inciampare solo sul male e non sul bene. Occorre invertire la narrazione e raccontare anche la storia dei Giusti perché, come ci ricorda la vicenda Covid, ancora oggi nessuno si salva da solo”.

UN PROGETTO STEP BY STEP

Il Civico Giusto si arricchirà di nuovi indirizzi e potrà fare scuola anche in altri Paesi. Il materiale è disponibile anche sul sito ilcivicogiusto.it. "Il progetto – spiega Paolo Masini, Presidente del Romabpa Mamma Roma e i suoi figli migliori, ideatore del progetto con Fabrizio Fantera - vuole rendere visibile e tangibile il ruolo di chi ebbe il coraggio di non restare inerme ma che, in un momento così difficile, rischiò la propria vita per proteggere altri uomini. Un grande lavoro corale che non a caso coinvolge scuole e istituti di ricerca storica. Un vero e proprio data base della città messo a disposizione di tutti, soprattutto della Roma che verrà. Ci auguriamo che le istituzioni e le imprese più sensibili possano sostenere insieme a noi questo grande operazione che, leggendo il passato, parla al futuro con un approccio completamente nuovo. Qui e nelle altre città d'Europa".


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Marzo 2021, 18:35
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