Ic Trionfale Roma, il caso delle classi sociali. Il ministro: «Assurdo, ora spiegazioni».
E la scuola corregge la presentazione sul web
di Lorena Loiacono
IL MINISTRO La descrizione choc, denunciata da Leggo, ha fatto saltare dalla sedia i vertici del ministero dell'Istruzione. A cominciare dalla neo ministra Lucia Azzolina, che è intervenuta sui suoi profili social: «La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l'inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l'istituto romano possa dare motivate ragioni di questa scelta. Che comunque non condivido». È poi tornata sull'argomento: «La scuola dovrebbe favorire l'inclusione. Un tema che non mi è solo caro, ma che è centrale nel nostro sistema di istruzione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo sul sito istituzionale non solo non ha senso ma rischia di creare disagio agli studenti, di essere discriminante». E lei, già docente di scuola, ha poi aggiunto: «Da Ministra e soprattutto da docente, non lo condivido minimamente. Lo trovo assurdo. Quella descrizione è stata modificata». In poche ore però il caso è divampato: «Bisogna ricordarsi che ogni volta che si comunica qualcosa all'esterno ci saranno centinaia, se non migliaia di lettori. Nessuno di questi deve sentirsi offeso».
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I SOTTOSEGRETARI Ieri pomeriggio, infatti, quelle parole così crude sono state rimosse come richiesto del Sottosegretario all'Istruzione Peppe De Cristofaro: «Sono davvero sconcertato, che una scuola distingua i propri plessi in base al rango socio-economico degli alunni andando contro ogni valore espresso dalla nostra Costituzione». Sull'argomento è intervenuta anche la vice ministra Anna Ascani: «Siamo in attesa di capire come sia stato possibile pubblicare una presentazione così fuori dai principi costituzionali».
IL SINDACO Dal Campidoglio tuona anche la sindaca Raggi: «Intollerabile che gli studenti vengano suddivisi per censo». Dello stesso avviso anche la deputata Pd, Patrizia Prestipino: «Da insegnante sono letteralmente basita. Distinguere le sedi di un istituto, a seconda del ceto sociale, è aberrante». E il Pd del muncipio chiede la rimozione dei responsabili.
I PRESIDI Dall'Associazione nazionale dei presidi il presidente Antonello Giannelli ha commentato: «Inammissibile, la scuola dovrebbe essere un luogo dove i bambini possano crescere e imparare senza alcuna distinzione». E il presidente dell'Osservatorio Roma! Puoi dirlo forte, Tobia Zevi, denuncia: «Parole come pietre, pericolose ed inquietanti».
LA REPLICA Il consiglio di istituto di via Trionfale si è difeso: «Nessun classismo, i dati riportati nella presentazione sono da leggere come mera descrizione socio-economica del territorio. E' importante chiarire che sono i genitori a scegliere uno dei 4 plessi scolastici dell'istituto. In ogni caso si ritiene opportuno rimuovere le definizioni, interpretate in maniera discriminatoria, per descrivere compiutamente i percorsi formativi e inclusivi realmente applicati».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Gennaio 2020, 08:13
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