Gli studenti del Massimo vincono la First Lego League, il campionato per i geni della scienza. Ecco il progetto

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di Valentina Conti
«I Nasoni chiusi? Abbiamo la soluzione. Potremmo inserire dei filtri e pompare l’acqua in quantità stabilita. Cioè ridepurare l’acqua nello scarico e, di conseguenza, ridurre i consumi. Così, le riaprirebbero le fontanelle storiche della città». Usano i tecnicismi come l’alfabeto, hanno idee chiare e inventiva a portata di clic «per le numerose questioni idriche che stanno interessando Roma e dintorni». Trenta allievi dell’Istituto Massimo della Capitale, ieri al Miur, sono stati tra i premiati della First Lego League per il miglior progetto scientifico della challenge 2017-18. 
L’unico vincitore a Roma e nel Lazio. Hanno creato un laboratorio low cost (costa solo 140 euro), trascinato da modellini di barche a vela, per monitorare l’acqua. Primo test al laghetto dell’Eur, in cui hanno trovato “acqua parecchio torbida”. E sabato si replica a Bracciano, dove è attesa la sindaca Raggi. «Ci ha incontrato al Maker Faire e ha chiesto di esserci», spiega Fabio Iacopini, organizzatore del corso FLL. 
«Anche Paesi come la Romania, ad esempio, puntano sullo sviluppo delle risorse sulla tecnologia nella scuola. Al centro c’è pure il discorso della formazione. Chiederemo al nuovo governo indicazioni più specifiche sull’aggiornamento dei docenti», commenta il presidente dell’ANP del Lazio, Mario Rusconi. Tema del prossimo anno della manifestazione: lo spazio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Maggio 2018, 11:56
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