Giorgio Lupano: «Io, Sherlock Holmes senza l'aiuto di Google»

Giorgio Lupano da "Il paradiso delle signore" all'investigatore Sherlock Holmes

di Simona Santanocita
Il teatro Sala Umberto di Roma si tinge di giallo nella pièce mistery Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo squartatore. A indossare i panni del più famoso detective di Baker Street, Giorgio Lupano, che insieme a Watson (Francesco Bonomo) a Irina Hadlere (Rocío Muñoz Morales) e altri personaggi inventati da Conan Doyle, tra il serio e il faceto indaga su delitti compiuti dall’assassino seriale che terrorizzò la Londra vittoriana. 

Il suo Sherlock Holmes? 
«Non è l’adattamento del romanzo di Doyle, ma una storia inventata, scritta per il teatro da Helen Salfas, e tuttavia fedele all’iconografia classica dell’autore. Per questo sono state rispettate le caratteristiche del protagonista e di ognuno dei personaggi che vi gravitano».

Tre indizi fanno una prova come diceva il suo personaggio? 
«Sicuramente l’interesse è suscitato proprio da come vengono usati e interpretati e come pubblico li ha a disposizione. Ciò rende lo snodo della storia decisamente avvincente e accattivante». 

Cosa le piace di Sherlock? 
«Il grande spirito d’osservazione e la capacità deduttiva. Questa cosa mi colpisce perché noi oggi non osserviamo, non ci sforziamo di capire, al massimo facciamo una ricerca su Google».

Lei è un osservatore? 
«Abbastanza, ma leggendo i romanzi mi sono reso conto che potrei esserlo di più. Prendere visione e osservare sono due cose ben distinte». 

Come fa a passare dal set de Il Paradiso delle donne a Sherlock? 
«Per fortuna sono schizofrenico (ride ndr) quindi rimbalzo da una parte all’altra senza problemi. In realtà è una piacevole fatica e una fortuna essere di giorno sul set, e la sera in teatro interpretando due ruoli così diversi». 

Il suo rapporto social con il pubblico?
«Molto tranquillo. Non sono un fanatico del postare qualunque cosa. Condivido ciò che riguarda il mio lavoro; o la mia vita; ma credo non interessi a nessuno se mangio la carbonara». 

Qual è il limite? 
«Ritengo che un attore debba mantenere una certa credibilità. Condividere il giorno prima di uno spettacolo che hai divorziato; o che hai l’ernia iatale penso non contribuisca a conferire veridicità ai ruoli che poi si interpretano». 

Ha preso parte a produzioni straniere, quali le differenze con l’Italia? 
«Non trovo differenze se non culturali. L’approccio al lavoro può essere più o meno dinamico; ma si rivela comunque un’esperienza costruttiva che aggiunge sempre qualcosa di nuovo al proprio background».
 
Come si rilassa?
«Vado al cinema; o in teatro perché il mio hobby coincide con il mestiere che ho scelto, che per me è una passione». 
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Giorgio Lupano è protagonista di “Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo squartatore” con Francesco Bonomo (Watson) e Rocío Muñoz Morales (Hadelere) al teatro Sala Umberto via della Mercede 50 dal 17/02 all’8/03 2020, bigl 19-34 euro, 066794753 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Febbraio 2020, 08:21
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