Giorgia e il suo Pop Heart Tour: tre ore live tra dance e club con cover, hit storiche e l’omaggio a Pino Daniele

Giorgia e il suo Pop Heart Tour: tre ore live tra dance e club con cover, hit storiche e l’omaggio a Pino Daniele

di Rita Vecchio
Un po’ club. Un po’ disco dance. Un po’ acustico pop. E nel mezzo, un po’ di romanticismo. Quello di Giorgia, che per due sere - l’ultima ieri - ha sedotto il pubblico di Assago con il suo Pop Heart Tour e che arriverà a Roma il 16 maggio (Palazzo dello Sport). Un concerto lungo (quasi tre ore), 30 canzoni e lei instancabile in un dialogo continuo con gli strumenti. Nessuna delle date di Assago era sold out. A riempire ci hanno pensato voci, applausi e standing ovation. 

«Ho l’ansia, altro che corazza. Sono le canzoni che ci tengono uniti», dice al pubblico che le fa da coro praticamente fin dalla prima canzone, Le tasche piene di sassi di Jovanotti. Una scenografia scarna, la intro strumentale, i video stilizzati alla Andy Warhol (non a caso il gioco del titolo), fanno da cornice a lei che si palesa in abito nero, il primo dei tre firmati Christian Dior e pieni di Swarovski che indosserà (gli altri due, uno nude e l’altro rosso usato per i bis, mentre a Roma promette un outfit a sorpresa) che la fanno per metà Grace Kelly e metà rockettara anni ‘50. Filo conduttore è l’ultimo disco di cover, Pop Heart, uscito a novembre e certificato platino (con più di 50mila copie vendute alla seconda settimana). 

DANCE
Ed è Sweet Dreams - con il video sul rispetto della Terra e del clima «temi che da sempre mi stanno a cuore» - che fa da preludio al momento discoteca vero e proprio, quello che fa ballare tutto il palasport con il dj set del batterista Mylious Johnson e laser a tutto raggio che arriva dopo una manciata di canzoni, Quando una stella muore, su cui finalmente appare la band per intero, È l’amore che conta, Come neve e Dune mosse, con tanto di primo standing della folla. C’è anche il momento club che va indietro ai suoi anni ’90: E poi, Come saprei, Un amore da favola, canzone prodotta nel ’97 da Pino Daniele. A lui l’omaggio dovuto sul finale con Anima.

«Era un grande della musica italiana», urla. Ed è con un pezzetto di I will always love you che saluta. «Lo so, il mio è un saluto ardito», dice con tanto di scuse prima dell’acuto del ritornello della Houston. Assente, per la prima volta dal 2002, Gocce di memoria, la canzone che la riporta alla storia d’amore con Alex Baroni, il cantautore morto per un incidente stradale 27 anni fa. 

LE DONNE
Con lei suonano Sonny Thompson, Jacopo Carlini, Fabio Visocchi e Anna Greta Giannotti alla chitarra, i cori di Diana Winter e Andrea Faustini. Ed è nei camerini che ritorna a parlare di maschilismo e del Concerto del primo maggio: «Il maschilismo c’è da sempre. Dovremmo riuscire a cambiare mentalità formando così le nuove generazioni». 
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Maggio 2019, 09:20
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