Un agguato legato alla criminalità organizzata. Ne sono convinti gli investigatori che indagano sul tentato omicidio di Aldo Paolacci, il quarantunenne gambizzato, con due colpi di pistola, martedì mattina a Cinecittà est. Le indagini per il movente e per la complessità dell’ambiente malavitoso dove è maturata la sparatoria, sono passate in mano alla direzione distrettuale antimafia della procura capitolina.
Infatti tra le piste battute dagli inquirenti, quella più accreditata porta al clan Casamonica. Il regolamento di conti, secondo chi indaga sarebbe maturato per un debito di denaro che la vittima aveva contratto proprio con alcuni appartenenti al clan Sinti più temuto d’Italia che, nella zona dove è avvenuto il fatto, gestiscono il narcotraffico, l’usura e le estorsioni. Intanto è caccia ai due sicari che a bordo di uno scooter hanno avvicinato Paolacci in via Francesco Gentile.
Non hanno avuto scrupoli a sparare in pieno giorno, poco prima delle otto, davanti alle mamme che accompagnavano i figli a scuola.
Nel marsupio che Aldo Paolacci, dipendente di una ditta di traslochi, aveva con sè la polizia ha trovato cinque dosi di cocaina. Proprio per detenzione e spaccio di stupefacenti era stato arrestato recentemente dal commissariato Romanina e processato per direttissima.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Febbraio 2021, 08:55
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