Mondo di mezzo, quel 2 dicembre in cui Roma tremò
di Franco Pasqualetti
IL SECONDO FILONE Siamo nel giugno 2015 e arriva una nuova ondata di arresti per Mafia Capitale, con 19 persone in carcere, 25 ai domiciliari, altre 21 indagate a piede libero. Si delineano i ruoli di comando sia di Buzzi che di Carminati, e i loro contatti con gli esponenti del mondo politico che risultavano a libro paga a destra e a sinistra. In carcere finisce anche Luca Gramazio, ex consigliere capogruppo Pdl in Consiglio comunale e poi in Regione.
IL PROCESSO Comincia il 5 novembre del 2015 e durerà oltre un anno e mezzo. Ad aprile del 2017, la procura chiede la condanna di tutti e 46 gli imputati, per un totale di 515 anni di reclusione. Il 20 luglio è arrivata la sentenza di primo grado per i 46 imputati. Caduta l'accusa di associazione mafiosa per 19 di loro, tra cui anche i presunti capi. Carminati e Buzzi - rispettivamente condannati a 20 e 19 anni di reclusione.
L'APPELLO L'11 settembre 2018 viene ribaltato il primo grado che non aveva riconosciuto le accuse di mafia: Salvatore Buzzi e Massimo Carminati e altre 16 persone, una delle quali scomparsa di recente, erano state riconosciute colpevoli di reati di mafia.
LA CASSAZIONE Nuovo colpo di coda della vicenda: la Suprema Corte annulla la sentenza di Appello e cancella il reato di associazione mafiosa. Mondo di Mezzo, non è più Mafia Capitale.
LE PROSSIME TAPPE Ora ci sarà un nuovo processo d'Appello per ricalcolare le pene per Salvatore Buzzi, Massimo Carminati e i principali imputati del processo al Mondo di mezzo. Non più Mafia ma associazione a delinquere. Tra gli imputati per i quali dovrà essere ricalcolata la pena ci sono Luca Gramazio, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, e Franco Panzironi, ex ad dell'Ama.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Ottobre 2019, 08:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA